Interviste Modelle

Intervista con la modella Jade, quando la fotografia è importante

Model Jade

Nonsolomodanews ha il piacere di presentare ai propri lettori la modella Jade. Ormai da qualche anno sulla scena del mondo della fotografia, Jade è riuscita, oltre a lavorare nel campo della fotografia e della moda, a continuare gli studi e conseguire una laurea magistrale presso l’Università Romatre. Tanti sono i campi di interesse di Jade e la ringraziamo per questa lunga intervista e per le belle foto che ci ha voluto inviare di molti e bravi fotografi italiani con i quali Jade ha collaborato. A proposito di collaborazioni non perdetevi il punto di vista di Jade sui TF (time for). Auguriamo ai nostri lettori buona lettura.

Ciao, benvenuta su Nonsolomodanews, ti vuoi presentare? “Ciao! Mi chiamo Giada (ma in ambito fotografico sono nota ai più come Jade), e sono nata in una piccola cittadina del catanzarese nel (lontano, ahimè) 1995. Le mie misure sono 81-60-90, sono alta 1.65 cm e il mio numero di scarpe è 36; ho i capelli castani e gli occhi blu. Ho conseguito recentemente la laurea magistrale in Mercato del lavoro, relazioni industriali e sistemi di welfare presso l’Università Romatre e attualmente mi dedico a tempo pieno alla fotografia, sebbene non smetta mai, al contempo, di studiare e aggiornarmi continuamente nel mio ambito di studi.”

Quando è stata chiusa l’Italia, il blocco dove ti ha trovato e cosa stavi facendo? “Ero appena rientrata a Roma, la città in cui vivo, da un viaggio di lavoro in Piemonte. Ricordo che la sera stessa trasmisero la conferenza stampa del Presidente Conte e la prima cosa che dissi al mio compagno fu: <<Caspita, che tempismo!>>. Onestamente, non mi sarebbe piaciuto per niente essere sorpresa dal lockdown lontano da casa.”

Come ha influito sul tuo carattere il blocco? “Fortunatamente, ho sempre amato la tranquillità di casa per cui non mi è pesato granché, forse un po’ di malinconia e tristezza per l’impossibilità di trascorrere le vacanze pasquali con la mia famiglia. Sicuramente, ha inciso positivamente il supporto del mio compagno.”

Cosa ricordi di più di questo periodo? “Il tempo a disposizione per poter finalmente leggere! Io adoro la lettura ma, causa università, negli ultimi anni ho dovuto trascurare un po’ questo piacere. Ne ho approfittato un bel po’.”

Con chi hai condiviso questo periodo? “Come accennato precedentemente, con il mio compagno. Mi ritengo una privilegiata, tante persone che conosco son state costrette a trascorrere la quarantena in solitudine, credo non sia affatto semplice.”

A livello personale e di gusti, quale musica ti piace? “Ho gusti, per così dire, un po’ rétro. La musica di oggi non mi piace affatto, credo sia diventata estremamente impersonale e che si sia perso lo spirito di aggregazione che solo la musica è capace di creare. Ascolto soprattutto rock e musica anni 80-90.”

Hai un artista preferito? “Assolutamente David Bowie. L’ho scoperto da bambina, e da allora ho imparato ad apprezzarlo come cantante, attore, persona. Credo sia una delle personalità più affascinanti e uno degli artisti più eclettici mai esistiti.”

Qual è il tuo colore preferito? “Nero, e se esistesse qualcosa di più nero del nero probabilmente il mio colore preferito sarebbe quello!”

Quali sono le tue passioni? “Oltre alla fotografia, che rimane sempre una passione prima ancora che un lavoro, amo leggere e andare al mare, non importa se sia estate o inverno. Il mare regala tantissima tranquillità, non potrei rinunciarvi.”

Come ti sei avvicinata al mondo della fotografia? “Penso un po’ come tutte, per puro caso. Ero dal parrucchiere con mia madre e mi è stato proposto di fare un servizio fotografico, nulla di chissà quanto professionale. Da quel momento ho capito di amare quello che avevo intrapreso e che forse era il caso di alzare l’asticella. Sicuramente decisivo è stato il mio trasferimento a Roma, ho fatto tanta gavetta, ho lavorato con vari professionisti del panorama romano e non, sebbene credo possa fare sempre meglio.”

Che cosa notano in te appena ti vedono? “I miei occhi blu (spero), dicono abbiano un colore molto particolare.”

Qual è il tuo punto forte? “Credo il viso, il portamento (ho praticato danza classica per anni) e la disciplina nel rispettare orari e impegni assunti. Credo che l’università mi abbia insegnato ad essere molto responsabile.”

Che cosa ti da maggior soddisfazione in una fotografia? “Aver creato una buona fotografia, un mix di tecnica, composizione, bravura del soggetto. Quando questi elementi coesistono, sono contenta. E poi, se dietro una fotografia si cela entusiasmo e feeling con il fotografo, ancora meglio.”

Ti ricordi la prima volta che hai posato davanti a un fotografo? “Certo! Ancora oggi mi capita di riguardare le foto, ero molto impacciata ma sinceramente felice, conservo dei ricordi bellissimi di quella giornata!”

Ci racconti la tua prima volta… davanti alla macchina fotografica? “Un amico aveva acquistato la sua prima macchina fotografica e mi chiese di fare qualche foto sul lungomare della cittadina in cui abito. Avevo all’incirca 16 anni. E’ stato un set molto informale, essendo appunto un amico, ma mi sono divertita tantissimo!”.

In una tua fotografia di ritratto che cosa noti immediatamente? “Innanzitutto, l’espressione del mio viso, essenziale in un ritratto. Devi trasmettere qualcosa, e se il tuo viso è visibilmente stanco o assente si nota immediatamente. E poi la post produzione, con il tempo si comincia a prestare particolare attenzione anche al lavoro connesso ad una fotografia. Un soggetto meritevole associato ad una post produzione disastrosa è un vero peccato, personalmente non amo l’effetto- pialla o, al contrario, la totale assenza di post sulla pelle, sulle mani, sui capelli. La cura dei dettagli permette il salto di qualità.”

Quali sono le tue sensazioni quando vieni fotografata? “Cerco sempre di lavorare con persone professionali e rispettose, per cui mi sento assolutamente tranquilla, serena e a mio agio, nonostante sia anche parecchio concentrata. Posare non equivale solo a piazzarsi davanti ad un obiettivo e ammiccare, richiede controllo del proprio corpo, delle proprie espressioni e capacità di proporre sempre spunti nuovi al fotografo.”

Quali sono i generi fotografici che ti piacciono e perché? “Direi che il glamour è il genere che prediligo, perché è ciò che mi viene richiesto più spesso e su cui, di conseguenza, ho potuto fare maggiore esperienza. E poi a quale donna non piace sentirsi attraente?”

Pensi che scattare gli stessi generi alla fine i fotografi non vogliono null’altro se non quel genere di fotografia? “Direi che ogni esperienza personale è sui generis. Conosco colleghe modelle che hanno trovato, nel posare sempre per gli stessi generi, una strategia vincente, che consente loro di lavorare molto. Credo che ciò valga, però, solo per modelle già affermate, di cui tutti conoscano le indubbie qualità. Se si è agli inizi, è preferibile essere versatili e mettersi in gioco, per evitare, appunto, di fossilizzarsi sulle stesse cose ed essere etichettate come <<modelle di>>.”

Come vedi la questione dei TF e delle collaborazioni con fotografi, anche affermati? “Sono una sostenitrice delle collaborazioni gratuite proficue per entrambi, modelle e fotografi, in cui tutti e due siano in grado di offrire all’altro la medesima qualità, competenza ed esperienza, altrimenti non ha modo di esistere.”

Pensi che alla lunga una collaborazione possa essere utile per entrambi? “Ni, dipende da che cosa ci si attende da una collaborazione. Se ci si aspetta belle foto, e le si ottengono, direi che è indubbiamente proficuo, un portfolio valevole è essenziale per una modella/fotografo. Se da un tf nascono futuri ingaggi lavorativi ancora meglio, ingaggiare o essere ingaggiati da persone già conosciute a volte è preferibile, soprattutto se una modella o un fotografo non sono ancora ampiamente conosciuti nell’ambiente.”

Di recente ti sei lamentata del fatto che fotografi, pur non collaborando con te, utilizzano le foto per promozionarsi. Qual è il tuo punto di vista? “Un tf non è vincolante, può avere esito positivo o negativo. Certo è che, se a seguito di una collaborazione non segue un ingaggio lavorativo vero e proprio, ciò che significa che una modella non è risultata consona alle proprie esigenze. E’ incoerente e opportunista sfruttare, nonostante ciò, l’immagine della stessa.”

Cosa significa per te femminilità? “Naturalezza. Essere donna non significa ostentarlo a tutti i costi, o giocare alla femme fatale, è artificioso e di cattivo gusto.”

Qual è il capo di vestiario che ami di più e quello di meno? Adoro la lingerie ricercata e i capi che lasciano scoperta la schiena, non impazzisco per i vestiti troppo casual.”

Scarpe basse o tacchi? “Tacchi tutta la vita!”

Un accessorio che non manca mai quando esci da casa? “La borsa! Contiene tutte le cose importanti, e poi senza di essa mi sentirei goffa!”

Qual è il tuo rapporto con la tecnologia? “Per ovvi motivi di lavoro, son costretta ad utilizzare spesso il cellulare e a curare giornalmente i miei profili social e le mail. Per il resto, me la cavo abbastanza anche con il pc ma vorrei migliorare a scopi lavorativi”.

Dovessi scegliere tra internet e smartphone, quale dei due scarteresti e perché? “Oddio, credo che oggi i due siano interconnessi, per cui non credo riuscirei mai a scegliere!”

Come hai vissuto il periodo di chiusura dell’Italia? “Con un po’ di tristezza, a causa di tutte le persone che, come me, sono state costrette ad accantonare il lavoro per un bel po’. E’ stato un brutto colpo per l’economia del nostro Paese.”

Hai avuto paura? “Ne ho tutt’ora, non so se il mio lavoro come modella riuscirà mai a riprendere come prima, e se riuscirò, nel breve termine, a trovare un impiego nel settore in cui mi sono laureata.”

Che cosa significa inseguire un sogno per te? “Fare tutto ciò che occorre solo per accontentare se stessi, mai gli altri.”

Ultima domanda, l’Italia si è riaperta, hai un pensiero da dedicare all’Italia, agli italiani e a tutte le persone che in questi mesi si sono dati da fare affinché l’Italia potesse riaprire? “Noi italiani abbiamo mille difetti, forse, ma ciò che non ci manca è l’inventiva e lo spirito di iniziativa. Da cittadina italiana, esprimo profonda stima e ammirazione per tutte le persone che non si son lasciate abbattere. E’ un periodo difficile, ma come si dice? Dopo la tempesta c’è sempre il sole!”

Grazie!

Bruno Angelo Porcellana 

Le fotografie sono state fornite da Jade. I crediti delle fotografia della galleria appartengono ai relativi fotografi
Tutti i diritti riservati © 2020 – Email: nonsolomodanews@gmail.com

 

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