Interviste

Gloria Giacosa, modella per caso con un cuore grande

Nonsolomodanews ha il piacere di raccontare la quarantena di Gloria Giacosa, una grande amica di Nonsolomodanews. Proprio sul nostro magazine online Gloria ha presentato due edizioni del calendario, realizzato per scopi benefici (qui si può vedere la presentazione) Questa è la prima volta che Gloria concede una intervista e che ci parla della sua vita da quando c’è il coronavirus. Laureata, consulente commerciale, fotomodella, presentatrice e ora anche scrittrice, infatti ha scritto un libro il cui ricavato andrà alla Protezione Civile. Ringraziamo Gloria per questa lunghissima intervista e auguriamo ai nostri lettori buona lettura.

 

Ciao, benvenuta su Nonsolomodanews, ti vuoi presentare? “Sono nata a Savona il 21 luglio 1981. Alta (bassa ahaha ) 164 cm, 39 di scarpe. 91-61-91 le mie misure. Sono bionda naturale, ma bionda chiara artificiale, ho un fisico molto concentrato :), molto formoso con sedere e seno piuttosto pronunciati. Il seno sembra rifatto, ma non lo è. Sono Gloria Giacosa, sono una fotomodella semiprofessionista, laurea magistrale in brand management, Il mio lavoro principale è la consulente commerciale per una multinazionale americana. Scatto per passione. Sono diventata famosa per i miei calendari benefici, realizzati non più giovanissima. Oltre al mondo della fotografia, ho fatto l’inviata in Rai, la presentatrice, ospite a Rtl con Pio e Amedeo, complice in un servizio delle Iene e protagonista di un servizio su Formen. Recentemente ho scritto un libro il cui ricavato andrà alla protezione civile”.

Ciao, come stai affrontando la quarantena da Covid-19? “Nella vita non sempre (anzi, quasi mai), possiamo prevedere il nostro futuro. Anche se facciamo progetti, a un certo punto, arriva una carta che spariglia tutte le altre carte che avevamo disposto nel miglior modo possibile, secondo i nostri piani. Parafrasando Nadia Toffa, la vita invece è proprio come ti giochi quell’ ultima carta imprevista.

In questo momento dobbiamo utilizzare il nostro tempo per trasformare un accaduto molto negativo, in qualcosa di positivo per la nostra esperienza. Fare ciò che non abbiamo mai avuto modo di fare, leggere dei libri che non avevamo avuto il tempo di leggere, imparare on line una lingua straniera… Io ho scritto un libro, sto facendo ginnastica in casa perché di solito non ho tanto tempo, e sto imparando a fare la donna di casa, perché per studio e lavoro mi sono sempre dedicata poco alle faccende domestiche e alla cucina”.

Quando hai saputo che non potevi muoverti da casa se non per casi urgenti e indifferibili, quale è stato il tuo primo pensiero “Ho pensato che avrei utilizzato quel tempo per aiutare la protezione civile. Ho scritto un libro (ESCILE, STUPIDARIO MASCHILE AL TEMPO DELLE CHAT, in vendita contattandomi sui social o direttamente su Amazon) . Era tempo che volevo farlo, ma non avevo mai il tempo! E’ caratterizzato da conversazioni molto divertenti con alcuni fans o seguaci (ovviamente i loro nomi sono censurati). Si va dalle proposte più assurde, a considerazioni personali in un italiano un po’alternativo… insomma è divertente, non ha lo scopo di giudicare, ma di divertire, in un momento in cui c’è bisogno di ridere, questo anche grazie alla firma di un giornalista umoristico del noto sito satirico Lercio, Stefano Pisani . All’interno del libro ci sono anche alcuni scatti incensurati, che hanno lo scopo di allietare ancora di più la quarantena, e di vendere più copie possibili, al fine di aiutare la protezione civile”.

Quale idea ti sei fatta in merito alla emergenza sanitaria? “Non posso parlare di materie che ignoro, solo perché ho letto delle notizie su internet di cui non conosco nemmeno la fonte. Ognuno deve fare il suo lavoro. I virologi (bravi) devono fare il loro e parlare al mio posto. Molto probabilmente, per evitare la completa depressione economica del paese, verranno riaperte poco per volta le attività, ma per un po’, finché non ci saranno vaccini e farmaci efficaci e testati (e ci vogliono mesi), dovremo convivere col virus. Quindi cambieremo il nostro modo di vivere”.

Con chi stai condividendo l’esperienza? “Coi miei genitori. Ero tornata a casa da loro per il weekend (vivono in un paesino dell’entroterra savonese, mentre io vivo e lavoro a Genova) , quando è stato emanato il decreto che mi ha anche costretta a non tornare al lavoro. Mi sto godendo i miei genitori che non sono più giovanissimi e questo mi rende molto felice. Il tempo è un bene prezioso”.

Pensi che questa condizione possa mettere in discussione la salute mentale delle persone? “Assolutamente si. Le menti più deboli, rischiano di dover fare i conti con un’importante solitudine, che può amplificare o sviluppare problematiche già esistenti. Mi viene da pensare agli accumulatori seriali, o alle persone che soffrono di forme depressive”.

Come trascorri il tempo e come ti stai organizzando, come si svolge la tua giornata tipo ora? “Di solito non mi trucco nemmeno quando vado al lavoro. Ora invece, poiché la situazione psicologicamente può essere molto pesante nel tempo, mi sveglio, mi faccio un bel bagno ogni mattina, applico creme, mi trucco.. insomma mi prendo cura del mio corpo. Più del solito perché la bellezza percepita da noi stessi è qualcosa che “ti entra dentro”. Lo faccio per me stessa, per non deprimermi. Non mi va di stare tutto il giorno in casa col pigiamone e i capelli sporchi. Mi metto anche il profumo! Lo faccio per la mia psiche. Secondariamente sto cercando di imparare dei piatti e di migliorare quelli che conosco (pochi ahhaa) grazie all’aiuto di mia mamma, che è una brava cuoca. Leggo i libri che non sono mai riuscita a leggere per mancanza di tempo e cerco di promuovere la vendita del mio libro. Infine ho comprato uno step per fare ginnastica”.

Pensi che i provvedimenti del Governo siano sufficienti per affrontare l’emergenza? Non lo so, sinceramente, ripeto, non ritengo di avere abbastanza conoscenze scientifiche da esprimere pareri da virologa perché di questo virus si sa ancora troppo poco”.

Tu quando ti muovi da casa indossi sempre con mascherina e guanti? Esco solo per fare la spesa, comunque si. Ho il timore che sia molto resistente alle superfici, quindi anche fare la spesa potrebbe essere potenzialmente pericoloso”.

Chi fa la spesa? Ci alterniamo, i miei genitori conoscono meglio i supermercati vivendo qui, io offro loro delle spese più alternative”.

Come si sono modificati i rapporti con le altre persone? Beh, in giro vedi pochissime persone, si deve stare a distanza. Chi non ti conosce ti guarda con sospetto, sembra di essere in un film. Le persone che conosci invece – anche superficialmente- quando ti incontrano, cercano di fare due parole. Temo che ognuno di noi senta un profondo desiderio di socializzare che in questi giorni è rimasto represso”.

Tu sei anche una modella oltre a migliaia di altre cose, rispetto ai tempi pre corona virus, oltre al fatto di non potersi muovere da casa, che cosa ti manca? Mi manca la possibilità di conoscere un ragazzo che mi interessa con cui mi sto sentendo al telefono da un po’”.

Come ti informi dell’evolvere della pandemia? Ogni sera seguo l’appuntamento con il responsabile della protezione civile intorno alle 18. Non ascolto altro, ritengo che sia sufficiente. Il rischio è di esserne ossessionati da questo virus. Tanto la situazione non dipende da me, posso solo rispettare le regole che mi vengono date, anche per rispetto e senso civico, non solo per paura della multa”.

Hai paura e se si, di che cosa in modo particolare? Per me non ho molta paura, non ho di certo voglia di finire in terapia intensiva, ma non posso nemmeno non vivere più. Quando riapriranno alcune attività però tornerò al lavoro, e non posso contagiare i miei genitori che sono anziani. Quindi mi preparerò a non vederli per un po’. Solo questo mi fa molta paura, farli morire a causa del mio contagio”.

Cosa avresti fatto a Pasqua se non ci fosse stato il blocco? Forse sarei andata al mare con amici o avrei visto questo ragazzo speciale”.

Come sei normalmente di carattere? Sono molto dinamica, sono rimasta dinamica. Anche se chiusa in casa, faccio un sacco di cose, anche sui social”.

Come si sta modificando il tuo umore con il passare del tempo? Sono sempre di buon umore”.

Condividere spazi e non poter fare le cose che normalmente facevi prima, che cosa ti manca di più? Mi manca il mio lavoro, e il rapporto con i ristoratori, mi manca la libertà, la possibilità di prendere un caffè in un bar quando se ne ha voglia. Spesso molte attività quotidiane sono date per scontate”.

Come fai a stare in contatto in modo particolare con i tuoi amici? Li sento con whatsapp, o al telefono. O ci scriviamo su facebook”.

Usi la videochiamata per tenerti in contatto con le altre persone? No, perché le estetiste sono chiuse da un mese e mezzo”.

Sei una persona curiosa? Si molto, ma non del virus. Non sono una complottista. Sono curiosa del mondo, infatti l’idea di non poter viaggiare per il mondo per un po’ mi rattrista tanto”.

Qual è il tuo colore preferito? “Il blu”.

Quali sono le tue passioni? “Amo viaggiare, in questo il virus mi sta pesando molto e mi peserà tantissimo quest’estate ad agosto. Amo sciare (facevo le gare di sci) ”.

Quale musica ti piace? Artista preferito? “Amo la musica degli anni 80. la musica trans, che è un genere di musica dance molto particolare”.

Da donna, pensi che sfilare in costume su una passerella sia lesivo della dignità della donna? “Per quale motivo? una donna può anche posare nuda. Per me non ledono la dignità della donna nemmeno le pornostar. Moana Pozzi era un’icona oltre a essere una donna molto intelligente e libera. La dignità della donna viene messa a dura prova ogni giorno da altro, spesso dalle stesse donne. Con l’invidia, che è un sentimento orribile che caratterizza molto di più il mondo femminile da quello maschile”.

Come ti sei avvicinata al mondo della fotografia? “Per caso, dopo un viaggio in Kenya dove sono stata notata da un fotografo”.

Che cosa ti da maggior soddisfazione in una fotografia? La possibilità di interpretare un ruolo, un po’ come nella recitazione”.

Ci racconti la tua prima volta davanti alla macchina fotografica? “Ero molto tesa, cosi per farmi coraggio mi sono messa a bere tutti gli alcolici che ho trovato nell’albergo (in Kenya, ero in vacanza) ”.

In una tua fotografia di ritratto che cosa noti immediatamente? “Sia la malinconia, sia la sensualità. A volte la dolcezza”.

Quali sono le tue sensazioni quando vieni fotografata? “Mi sento una piccola diva”.

Quali sono i generi fotografici che ti piacciono e perché? “Non amo molto gli scatti troppo “depressi” nelle espressioni del viso. Molti scatti fashion sono cosi. Non amo gli scatti hard troppo espliciti, non li ho mai fatti. Non giudico ma non sono il mio genere perché le foto più sensuali ed erotiche non sono mai esplicite e l’immaginazione gioca un ruolo fondamentale”.

Cosa significa per te femminilità? “Non lo so… a parole è difficile esprimerlo, ma non c’entra niente con la bellezza del corpo”.

Qual è il capo di vestiario che ami di più e quello di meno? “Nella vita di tutti i giorni sono spesso vestita di nero. Amo i legging, i jeans elasticizzati e stretti nel sedere. Non amo gli abiti extralarge che tendono a ingrassare e a rendere ancora più tozza una figura poco slanciata come la mia”.

Scarpe basse o tacchi? “Tacchi sempre anche in casa, sono bassa!! in inverno faccio un’eccezione solo per gli UGG che sono le scarpe più comode e calde del mondo”.

Un accessorio che non manca mai quando esci da casa? “Il cellulare e gli occhiali da sole, anche in inverno con le nuvole, non mancano mai”.

Qual è il tuo rapporto con la tecnologia? “Io una forte dipendenza dai social, una discreta conoscenza della tecnologia”.

Dovessi scegliere tra internet e smartphone, quale dei due scarteresti e perché? “Gli smartphone sono necessariamente strumenti intelligenti (smart= intelligente), quindi necessariamente dotati di internet, ma non solo. In questo momento in particolare, fungendo anche da telefoni, mi danno la possibilità di sentire la voce delle persone che amo, che scalda il cuore”.

In ordine di preferenza quali sono i tuoi Social preferiti? “Facebook sta diventando un po’ inflazionato , perché tutti possono scrivere qualsiasi sciocchezza, che può essere condivisa in poco tempo con estrema facilità. Instagram per alcune persone è più difficile da usare, ed è più incentrato sulla fotografia e sui video. Quindi apprezzo decisamente di più instagram. Non ho mai amato Twitter”.

La rete in questi periodi è sotto pressione, nel caso non ci fosse più internet, pensi che le relazioni personali migliorerebbero o… “Credo che inizialmente ci sarebbero delle reazioni di isteria da parte di tantissime persone che hanno amicizie principalmente virtuali e sono dipendenti dai social e dalla tecnologia. Internet, diciamo la verità, per molte operazioni (bancarie, postali, acquisti on line) è davvero diventato uno strumento indispensabile. Dopo un po’ però ci si abitua a tutto, nel bene e nel male. L’assenza di internet obbligherebbe le persone ad avere più coraggio nelle relazioni interpersonali. Spesso le persone si fanno forza perché sono dietro a una tastiera. Parlare liberamente a qualcuno guardandolo negli occhi è un po’ diverso. 😊”.

Che cosa significa inseguire un sogno per te? “Devono credere in loro stessi, , farsi il mazzo, lavorare sodo, non ascoltare le persone negative… e non avere paura di fallire. Chi ha le palle ce la fa”.

Ultima domanda, che cosa vuoi dire alle persone che in questo momento, a rischio della loro incolumità fisica, oltre al personale sanitario, stanno lavorando permettendo all’Italia di andare avanti anche se a scartamento ridotto? “Non voglio essere patetica, dire che sono i nostri angeli, anche se lo penso. Andrebbero ringraziati economicamente, non perché tutto ruoti intorno al denaro, ma perché questo loro sacrificio è giusto che venga premiato con dei riconoscimenti concreti. Le parole a volte lasciano il tempo che trovano. Anche gli infermieri vanno premiati, perché spesso hanno stipendi non dignitosi. Vanno detassati gli stipendi di tutto il personale medico impegnato in questo periodo per questa emergenza sanitaria, inoltre andrebbero dedicate delle vie ai medici caduti in questa guerra, perché di fatto una guerra è”.

Grazie Gloria. 

Bruno Angelo Porcellana 

Fotografie fornite da Gloria Giacosa – I diritti appartengono ai relativi fotografi
Tutti i diritti riservati © 2020 – Email: nonsolomodanews@gmail.com

 

 

 

 

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