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Mirella Limotta, asd solo danza e #ladanzanonsiferma

Mirella Limotta

Nonsolomodanews ha il piacere di intervistare Mirella Limotta una ballerina, presentatrice, showgirl a tutto tondo. Originaria di Venticano, piccolo paese di circa 2.500 anime della provincia di Avellino, era da molto tempo che desideravamo intervistare Mirella e per un motivo o per un altro non siamo mai riusciti, ma questa è la volta buona, anche se non è uno dei più bei momenti per il paese. Per molti di voi che guardano la televisione Mirella Limotta risulterà un volto noto in quanto per ben 3 anni ha fatto parte del cast del programma televisivo “I Fatti Vostri” di Michele Guardì, condotto da Giancarlo Magalli. Trasferitasi dalla Campania a Roma, Mirella si è laureata in Storia, Scienze e Tecniche della Musica e dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma. La sua passione è la danza e inizia la professione di ballerina danzando nei più importanti teatri di Roma e non solo. Nel suo curriculum c’è anche un tour con il cantante Amedeo Minghi, dove lei ballava sulle canzoni del maestro. Dopo aver fatto diverse esperienze in Teatro, fa la sua prima esperienza televisiva come ballerina nel 2009 dove la si vede nel corpo di ballo Kledi Dance a “Domenica In” in diretta su Rai Uno. Da febbraio 2013 è danzatrice nel corpo di ballo della trasmissione televisiva Red or Black condotta da Fabrizio Frizzi e Gabriele Cirilli. Oltre a lavorare in tv, è stata sul sul set di “Ben Hur” con Jack Huston e la regia di Timur Bekmambetov e di “Zoolander 2” con Ben Stiller. Ha calcato parecchie passerelle di concorsi di bellezza tra i quali anche Miss Italia nel 2012. Ora fa la docente presso la scuola di danza ASD Solo Danza da lei fondata a Venticano.

Ciao Mirella, benvenuta su Nonsolomodanews. La prima volta che ci siamo sentiti risale ai tempi del programma I Fatti Vostri ma non siamo mai riusciti a realizzare un’intervista. Grazie per avere accettato il nostro invito.  “Grazie a voi per avermi ospitato sul vostro bellissimo portale. È un grande piacere per me 🙂”.

Chi è Mirella Limotta? “Sono un’insegnante di danza nonché educatrice d’infanzia. Ho maturato diverse esperienze nel mondo dello spettacolo, in particolare in Rai. Circa tre anni fa ho deciso di far ritorno alle mie radici per trasmettere il mio amore per la danza e la mia esperienza a tutte le bambine/adolescenti che hanno voglia di accostarsi a quest’arte meravigliosa.  Sono una persona umile, ma tenace ed ambiziosa; solare e molto determinata. Ho tante idee e progetti da voler realizzare nella mia città”.

Dopo il diploma Roma. Perché hai scelto la città eterna? “Perché fin da bambina l’ho percepita come la città delle occasioni, delle opportunità per una crescita personale sotto tutti i punti di vista. Infatti, così è stato! Roma mi ha dato la possibilità di studiare con i migliori maestri della danza, di fare provini, di confrontarmi, di fare gavetta, fino a ricoprire quel ruolo tanto desiderato nel mondo del lavoro”.

Tu sei una ballerina, cosa ti ha fatto avvicinare a questa bellissima arte? “La danza sceglie noi! Voi credete sia il contrario, ma è la danza a prenderci per mano e a condurci nella vita che lei ha scelto per noi. Mi sono avvicinata a questa disciplina a sei anni in modo spontaneo, quasi fosse appunto, una vocazione, una naturale predisposizione. Sin da piccolina mi emozionava positivamente il contatto con il pubblico. Adoravo il momento dell’esibizione. Ho iniziato con i balli latino americano, liscio standard, caraibici e in seguito mi sono accostata alla danza classica e moderna. Più conoscevo queste discipline più sentivo la passione crescere”.

Dopo svariate esperienze che abbiamo accennato nella presentazione, arriva la grande opportunità di stare in televisione… Tre anni di impegno dal 2014 al 2016, vissuti alla grande. Hai iniziato come valletta nel programma televisivo I Fatti Vostri, ma piano piano, anno dopo anno, hai avuto sempre più spazio. Come ricordi quel periodo? “Come il più bello della mia vita. Quando ti svegli la mattina col piacere di svegliarti perché devi andare a fare qualcosa che ti dà gioia e soddisfazione è la più grande delle vittorie! Sentivo di essere nel posto giusto per me e credo sia proprio questo il senso della vita: trovare il posto giusto per se stessi, per stare in pace con il proprio essere”.

Dopo queste esperienze hai deciso di fare ritorno nel tuo paese di origine per insegnare Danza. Quando è nata la tua scuola e a chi ti rivolgi. “L’idea di una scuola tutta mia è maturata nel tempo ed è divenuta realtà tre anni fa. Si rivolge a tutti coloro che hanno voglia di scoprire la danza, con l’intento di tramandare non solo la semplice cultura del movimento, ma valori come il senso di sacrificio, l’educazione, la socializzazione, il rispetto, la ricerca dell’ordine e della precisione. Sono tanti i benefici della danza. Chi danza infatti, sviluppa delle funzioni cerebrali, razionali, musicali ed emotive superiori alla norma. Un ballerino è forte, ostinato, temprato e determinato nei confronti delle difficoltà. Sa che con la fatica si ottiene tutto”.

Che cosa non può mancare ad un bambino che inizia lo studio della danza? “La determinazione”.

Per un’insegnante qual è il momento più bello per un suo allievo? L’apprendere i passi, o partecipare al saggio di fine anno? “L’insegnante di danza ricopre un ruolo importantissimo e di grande responsabilità nella vita di ogni allievo. Non insegna solo dei passi, ma forma corpi e personalità. È entusiasmante vederli crescere e plasmarsi alla danza. Il momento di salire sul palco per esibirsi ed emozionare il pubblico, lo considero un bel banco di prova, non solo per l’allievo, ma anche per l’insegnante stesso, poiché in quel momento la sua creazione prende forma… e non c’è nulla di più emozionante!”.

Come imprenditrice e artista, ci racconti come hai affrontato la quarantena da Covid-19? “L’ho affrontata con filosofia. Essendo un problema comune, non dipeso da noi, mi sono subito promessa di non sprecare il tempo che ci ha messo a disposizione piangendomi addosso, bensì di fruttarlo al meglio ponendomi comunque un obiettivo a lungo termine. Il Covid-19 ha arrestato quella frenesia quotidiana che mi caratterizzava, invitandomi a riflettere tanto, a lavorare su me stessa, a prepararmi, ad adattarmi all’emergenza e a godermi gli affetti. Credo che siamo usciti dalla quarantena un po’ tutti rinnovati anche in prospettiva di un futuro migliore”.

Con chi hai condiviso l’esperienza? “Con il mio ragazzo e il mio cane”.

Come hai trascorso il tempo senza la danza e l’insegnamento? Sei rimasta in contatto con le tue allieve? “Non ho mai pensato che il coronavirus potesse fermare la danza. Ho creato un gruppo con le mie allieve chiamato #ladanzanonsiferma e siamo state costantemente in contatto. Ho creato per loro dei video tutorial di lezioni di danza da poter fare a casa, lanciavo challenge sui vari social così da stimolare la loro fantasia e la voglia di tenersi allenate. Abbiamo fatto video lezioni attraverso piattaforme on line e non ci siamo mai sentite sole. La danza è sempre un paracadute nei momenti di difficoltà. È terapeutica, ci ha permesso di vivere la quarantena nel migliore dei modi. La cosa bella è che si può danzare ovunque, si può far ballare la nostra anima, e lo abbiamo fatto nelle nostre camere, nei soggiorni, perfino sui balconi delle nostre case”.

Rispetto ai tempi pre corona virus, oltre al fatto di non potersi muovere da casa, che cosa ti è mancato? “Il sorriso contagioso delle mie piccole allieve, il mio pane quotidiano. E oggi ne ho bisogno più di ieri”.

Quale idea ti sei fatta in merito all’emergenza sanitaria? “Sono in linea con le decisioni governative. È stato e sarà sicuramente ancora dura attenersi a tutte le misure adottate, però in questo delicato momento la salvaguardia della salute è la principale necessità. L’augurio è quello che tutti pensino al bene di tutti. Questa esperienza ci deve <<unire nella distanza>>.

Come ti stai organizzando e come vedi la ripartenza della tua attività di docente presso la tua scuola di danza? “Mi sto organizzando per la riapertura in modo tale da adottare scrupolosamente tutte le misure di sicurezza emanate dal decreto, ma facendo anche più del dovuto. Ritengo che sia una situazione ancora molto delicata e noi istruttori/titolari di scuole non possiamo permetterci di sbagliare. Mi sta a cuore la tutela dei miei allievi, perciò l’attenzione minuziosa dovrà essere la protagonista. Credo che anche a distanza saremo tutti in grado di manifestare la gioia immensa nel ritrovarsi <<a casa>>. La nostra sala di danza, la musica, la sbarra… il nostro amato mondo, prezioso e insostituibile. Mai più di adesso possiamo affermarlo. Sarà meraviglioso riprovare delle sensazioni che ieri erano normalità, ma che oggi saranno come un tesoro ritrovato. Solitamente la scuola di danza chiude nel mese di giugno a seguito del saggio di fine anno. Quest’anno, per chi vorrà, terrò lezioni per tutto il periodo estivo così le allieve avranno modo di recuperare la loro forma fisica e insieme completare il programma di studio interrotto brutalmente e all’improvviso”.

Come vedi in generale la tua arte a seguito di questo virus? “In un periodo come questo l’unica cosa da fare è guardare con fiducia al futuro rimanendo concentrati sulle nostre passioni. Non dobbiamo perderci d’animo perché è un momento in cui abbiamo bisogno di ricaricarci per avere le energie da usare al meglio per tornare sul palco. Perché quel giorno arriverà e sono sicura che sarà più bello di prima. È necessario ripartire attraverso la danza e i giovani, per i quali stiamo lavorando tanto e dei quali si parla sempre poco. Spero che anche le autorità si sensibilizzino rispetto all’importanza di questa forma d’arte e si adoperino per la tutela di questo strumento di espressione globale, in grado di far ritrovare ai giovani un benessere e un equilibrio psicofisico. La Danza è un mondo da difendere perché è da lì che nascono i grandi artisti. C’è bisogno di una voce di aiuto, oltre che di un sostegno economico concreto che ci permetta di riaprire come si deve”.

Molti dicono “A che serve riaprire, tanto il saggio non lo possiamo fare”… Che cosa hai da dire a tal proposito? “Questa constatazione mi rattrista. La riapertura delle strutture ha una finalità ben più nobile del saggio di fine anno. Per quanto importante esso sia, la danza non è il saggio! Esiste una psiche dei bambini e ragazzi ballerini da proteggere, tutelare e preservare, esiste la passione che urla dentro il cuore dei ballerini che ha bisogno di essere soddisfatta dalle lezioni in sala, dalla presenza di un’insegnante ed esiste l’impossibilità di stare lontano da questo grande amore chiamato Danza, attenendosi, chiaramente, a tutte le norme di sicurezza igienico-sanitarie”.

Tu sei ancora molto giovane ma hai fatto già molte cose durante la tua carriera, che cosa significa inseguire un sogno per te? “Significa avere uno scopo nella vita e imparare a perseguirlo <<con le unghie e con i denti>>”.

Ultima domanda, che cosa vuoi dire alle persone che in questo momento, a rischio della loro incolumità fisica, oltre al personale sanitario, stanno lavorando permettendo all’Italia di andare avanti anche se a scartamento ridotto? “Che sono i nostri angeli custodi, anime speciali che saranno ripagate, in un modo o nell’altro, prima o poi… voglio dire semplicemente, GRAZIE!… e FORZA!”.

Le fotografie sono state fornite da Mirella Limotta – I crediti appartengono ai relativi fotografi
Tutti i diritti riservati © 2020– Email: nonsolomodanews@gmail.com

 

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