Nonsolomodanews ha il piacere di presentare ai nostri lettori la giornalista televisiva Delia Paciello. Ogni tanto si cimenta a fare la modella e nell’epoca nella quale anche i giornalisti fanno parte dello spettacolo questo è normale. Ringraziamo Delia per averci concesso questa intervista che permette di conoscere meglio una professionista della comunicazione. Auguriamo ai nostri lettori buona lettura.
Ciao Delia, benvenuta su Nonsolomodanews, ti vuoi presentare? “Sono Delia Paciello, giornalista napoletana. Il mio compleanno è il 9 novembre. Occhi nocciola, capelli lunghi biondi. Altezza 170 cm, classiche misure mediterranee”.
Come sei di carattere? “Sono molto determinata e ambiziosa, ci metto passione in ogni cosa che faccio altrimenti preferisco non farla. Quando ho in testa un obbiettivo niente e nessuno può fermarmi finché non l’ho raggiunto. E sono cose che ora posso dire a testa alta poiché nella mia vita e nella mia carriera non mi sono mai piegata a situazioni che non mi piacevano o che non ritenevo giuste; insomma non ho mai usato scorciatoie, le solite che vengono offerte alle ragazze che approdano in questo mondo. Credo sia fondamentale lottare per le cose in cui si crede e non perdere mai di vista quei valori che ci identificano e che fanno bene all’anima. Sono schietta, spontanea e diretta, ad ogni costo. Nella vita privata sono molto riservata. Sorrido e scherzo con tutti ma in pochi riescono ad entrare davvero nel mio cuore”.
Qual è il tuo colore preferito? “Amo il verde. Si dice che sia il colore della speranza, e nella vita non bisogna mai smettere di sperare…”.
Facendo la giornalista sarai sicuramente una persona curiosa oppure…? “Se non fossi stata curiosa probabilmente non avrei potuto fare bene questo lavoro: il giornalista a mio parere non deve fermarsi alle apparenze e deve sempre andare a fondo alle notizie, cercare la verità e aver voglia di scoprire.
Quali sono le tue passioni? “Sono una donna fortunatissima perché devo ammettere che la mia più grande passione è il mio lavoro, e non c’è cosa più bella. Amo raccontare emozioni, in particolare le emozioni dello sport. Seguo il calcio per professione, ci scrivo e ne parlo in Tv, e sono anche una gran tifosa. Amo il contatto con il pubblico, davanti alla telecamera dimentico la timidezza e mi sento me stessa. Ed è una cosa che arriva, traspare anche per chi guarda dall’esterno. Mi piace scherzare con il pubblico, l’informazione a mio parere non deve per forza essere una cosa fredda, e credo di riuscire a creare un bel feeling con chi mi segue da casa. Anche negli eventi, nelle serate che presento, sento una grande adrenalina e mi diverto lavorando: gli spettatori sono la mia forza”.
Hai una squadra del cuore? “Bhè, sono napoletana. E chi mi segue anche in Tv ha capito che ho il cuore azzurro”.
Tu fai anche la modella, che cosa ti piace del mondo del fashion?“Oggi mi capita ogni tanto di posare per divertimento. In quest’epoca i giornalisti sono considerati persone di spettacolo e devono saper reggere la scena e improvvisarsi. Il mio aspetto per certi versi mi aiuta, per altri mi ostacola: inizialmente è difficile far capire che dietro un fisico prorompente e i capelli lunghi biondi c’è anche preparazione, competenza e professionalità, specie in un mondo maschilista come quello del calcio. Devo dire però che col tempo il mio pubblico, ed anche gli stessi colleghi, hanno imparato ad apprezzare soprattutto la mia simpatia, la mia spontaneità e la mia preparazione oltre all’aspetto fisico, e non c’è cosa più bella. Detto questo, il mondo della moda affascina ogni donna e ovviamente anche io lo seguo: ma se devo scegliere fra una sfilata e una partita di calcio scelgo senza dubbio la seconda”.
Come ti sei avvicinata al mondo del giornalismo? “Devo dire che ho sempre sognato di diventare giornalista. Da bambina passavo sotto la sede de Il Mattino con il mio papà e dicevo: “Un giorno scriverò per questo giornale”. Oggi ci sono riuscita, le prime volte che firmavo un articolo provavo un’emozione immensa e mi dispiace che il mio papà non abbia avuto modo di vedere questo momento. Non è stato facile realizzare questo sogno: ho avuto un’infanzia non tanto semplice, sono andata via di casa a 18 anni e mi sono accollata tante responsabilità troppo presto, lavorando e studiando. Non avendo alcuna raccomandazione e dovendo superare numerosi ostacoli che la vita mi ha messo davanti, avevo un po’abbandonato il mio sogno, e ho studiato ingegneria chimica pensando di avere più sbocchi lavorativi. E invece dopo gli studi mi sono trovata per caso, come tifosa, a radio Kiss Kiss con Lucio Pengue (un collega che adoro), e quasi per gioco ho cominciato a scrivere per il giornale di Paolo del Genio, una persona che stimo enormemente a cui devo tanto. Da lì diverse occasioni: ho cominciato a condurre programmi televisivi sulle Tv locali, ho imparato sul campo il lavoro, ho preso il tesserino da giornalista e mi sono lanciata in quello che ho sempre desiderato fare. Il mio è davvero un sogno che è diventato realtà… perciò mai smettere di sperare!”.
Stando dietro al grande schermo, credi che la vita sia un grande palcoscenico? “Credo che sia difficile incontrare persone vere nella vita, tutti ci creiamo un personaggio e indossiamo la nostra maschera all’interno della società. Io però vado contro tutto questo e credo che dovremmo ricominciare ad apprezzare le cose semplici: per me sono fondamentali la spontaneità, i piccoli gesti. Non amo le persone costruite, che si atteggiano o che badano troppo all’apparenza. Preferisco ridere con i miei denti a coniglietto, dire quello che penso usando le giuste parole ed essere me stessa, sullo schermo e sul palcoscenico come nella vita di tutti i giorni”.
Ti piace assistere ad eventi dal vivo? Qual è stato l’ultimo che hai visto? “A parte gli eventi sportivi che seguo in maniera fissa, ho imparato ad apprezzare il cabaret. Per lavoro negli ultimi tempi ho curato la comunicazione del laboratorio teatrale di Made in Sud ed ho assistito dal vivo agli spettacoli: mi sono divertita tantissimo e li seguo con enorme piacere.
Quali sono le tue sensazioni quando vieni fotografata? “Quando poso per un servizio fotografico, nonostante ne abbia fatti parecchi, vado ancora in difficoltà: spesso mi imbarazzo a mettermi in posa e deve essere molto bravo il fotografo a mettermi serenità e a immortalarmi nei movimenti migliori. A differenza della Tv dove hai modo di parlare e raccontarti, la fotografia si limita ad un’immagine e la cosa mi imbarazza perché non viene sempre fuori quello che c’è oltre l’apparenza. Credo tuttavia fermamente che anche l’occhio vuole la sua parte e amo vedere le cose belle: ma la bellezza da sola conta poco nelle persone se non affiancata a carisma e a una bella testa. E il problema vero è che io spesso non mi riconosco nell’immagine della bella ragazza in posa e mi sento stupida, così comincio a fare espressioni strane. Sono molto spiritosa e autoironica, e spesso i fotografi con cui lavoro impazziscono per cercare scatti più seri”.
Di recente ci sono state polemiche sul corpo femminile. Tu pensi che sfilare in costume/intimo possa essere lesivo per una donna? “Io credo che siamo pieni di bigottismo. Da donna non amo vedere un’altra donna che usa impropriamente il proprio corpo. Ma di certo ai nostri giorni non mi faccio il problema per una sfilata o foto in costume o in intimo. Il corpo femminile è bello da vedere, e mettere in mostra le forme senza volgarità di certo non può ledere. L’immagine conta, sarebbe stupido negarlo. Diverso invece chi usa il proprio corpo con volgarità o per ottenere altri scopi: in quel caso è nocivo a tutta la categoria femminile e io non mi riconosco in quel tipo di donna. Noi donne abbiamo di più di un bel corpo o un bel viso, accanto a quello non dimentichiamo mai di mostrare il cervello”.
Qual è il capo di vestiario che ami di più e quale meno? “Amo le minigonne, da sempre. Non preferisco i pantaloni anche per un fatto di comodità: non sopporto cose sulle gambe, anche se sono belli a vedersi e quindi li indosso per essere fashion. Essendo formosa non amo le tute e le cose larghe perché mi ingrossano: ognuno ha le sue fisse”.
Scarpe basse o tacchi? “Tacchi, li porto senza alcuno stress, so anche correrci. Le scarpette da ginnastica in palestra o quando si fa attività fisica… per uscire non ho dubbi”.
Un accessorio che non manca mai quando esci di casa? “Gli orecchini. Non uso accessori grandi, porto in genere orecchini piccoli al lobo… ma se non li metto mi sembra che mi manca qualcosa”.
Pensi che stare molto tempo sui social serva a socializzare? Cosa ne pensi? “Oggi i social sono diventati un mezzo potente di comunicazione. Nel mio lavoro sono importanti e ho delle persone che curano i miei profili e che mi hanno insegnato quanto sia fondamentale oggigiorno la comunicazione social. Ricevo tanti messaggi di affetto e di stima su Instagram e su Facebook (dove ancora non ho una pagina ben aggiornata ma solo dei profili) e ne sono contentissima. Ma a dire il vero non uso mai le chat: leggo, poi rispondo attraverso i post. Nei rapporti ritengo ancora fondamentale il guardarsi negli occhi e il parlare a tu per tu: una cosa che si sta perdendo. Ma mandare un messaggio sui social o vedere la vita degli altri attraverso le foto che vogliono mostrare può mai essere uguale a prendere un caffè di persona e chiedersi come stai? Non confondiamo, sono pianeti diversi”.
Vai in discoteca?”Solo se trascinata. Non amo in generale i posti affollati, spesso li vivo per lavoro quindi al di fuori, potendo scegliere, preferisco situazioni più intime e soprattutto posti dove non incontro fan che vogliono parlare di calcio a tutte le ore! Ahahah”.
Se ti dovessi spostare dalla tua città natale, dove ti piacerebbe vivere? “Amo Napoli. Mi sposto spesso per lavoro ma poi torno sempre alla base. Se dovessi trasferirmi definitivamente penserei all’estero, ma sarebbe difficilissimo per il mio lavoro. Amando il Sud in generale una terra che mi affascina tanto è la Sicilia: ho diversi parenti a Palermo e anche tanti amici, poi lì la gente è solare come a Napoli e le due città a quanto pare per tanti versi si somigliano. Solo che sarei troppo tentata dalle cose buone della loro cucina… Ma questo accade anche a Napoli”.
Che cosa significa inseguire un sogno per te? “Significa non mollare, credere fermamente nell’obbiettivo e lottare con ogni forza, visualizzarlo e camminare in quella direzione. Io sono una sognatrice, ma sono anche l’esempio vivente di come i sogni possono diventare realtà”.
Il sogno nel cassetto che desideri realizzare? “Non lo dico per scaramanzia, ma ho tanti progetti professionali in via di sviluppo, sia a breve che a lungo termine. Sogno tanto e non mi fermo mai, appena raggiunta una tappa penso già alla prossima. L’importante è restare sempre umili… ma i sogni e le ambizioni sono il motore della vita”.
Bruno Angelo Porcellana
Le fotografie sono state fornite da Alessia Paciello – I crediti appartengono ai relativi fotografi
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