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Giorgio de Chirico e Roberto Ferri, due mostre a Palazzo Pallavicini

Presso le sale del palazzo Pallavicini in via San Felice, 24 a Bologna, sono in corso due mostre di altissimo livello artistico: una dedicata a Giorgio de Chirico dal titolo “DE CHIRICO E L’OLTRE”  Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978) fino al 12 Marzo 2023 (*) e un’altra dedicata all’artista Roberto Ferri dal titolo “ROBERTO FERRI” – anch’essa visitabile fino al 12 Marzo 2023 (**).

Due belle mostre che si possono essere visitate o singolarmente o entrambe acquistando un biglietto unico. Le sale del palazzo Pallavicini (che affonda le sue radici nel Quattrocento bolognese) sono belle ed accoglienti e i lavori esposti sia di Giorgio De Chirico che di Roberto Ferri vengono esaltati in questi ampi spazi espositivi.

Abbiamo iniziato dalla mostra di De Chirico per una questione storica, essendo l’artista morto nel 1978 all’età di 90 anni. La mostra è suddivisa in 6 sale, 3 dedicate alla stagione “barocca”, una agli autoritratti e altre due, le ultime, alla stagione neometafisica. Non è il nostro scopo quello di scoprire un autore come de Chirico farlo conoscere ma il nostro scopo è quello di raccontare ciò che ci accade e proviamo guardando le opere esposte nelle sei sale e in modo particolare quelle dedicate alla stagione neometafisica. Il periodo compreso va dal 1968 al 1978, anno della sua morte. A differenza dei dipinti degli inizi del ‘900 (Metafisica) questi sono più colorati come ricorda la curatrice della mostra, inoltre, ci sono alcuni motivi nuovi come le ombre seghettate presenti in vari dipinti, tra i quali colpisce il cavaliere nel quadro “Ritorno al castello” avito. In questo quadro De Chirico lascia la lunga stagione pittorica che si rifà a Rubens (chiamata rubensiana) e torna a quello che aveva chiamato il misticismo della linea, che ammirava nei Greci (lui nato e cresciuto in Grecia prima di trasferirsi in Italia). Un altro quadro famoso e che non passa inosservato è Ettore ed Andromaca. La tensione della scena, come riporta la curatrice della mostra, è acuita dalla disumanità delle due sagome, dalla loro fisionomia ortopedica, dal loro volto senza occhi (cosa che si vede in molte opere di questo periodo di Giorgio De Chirico) e che, a nostro parere, ne rendeno immediatamente identificabile lo stile del maestro.

La mostra di Roberto Ferri, artista di origini tarantine, dal titolo “ROBERTO FERRI” la si può vedere nel lato sinistro del palazzo Pallavicini. Cinque sale che danno risalto ai lavori del maestro pugliese. Ferri è un artista a tutto tondo, laureato all’Accademia di Belle Arti Roma” con 110 e lode, corso di scenografia. Ferri in questi anni, oltre a lavorare alle proprie opere delle quali molte esposte in mostra, ha alle spalle collaborazioni importanti e mostre di livello che hanno avuto tra i supervisori Vittorio Sgarbi, attuale Sottosegretario per la Cultura al Ministero dei Beni Culturali. Le opere esposte sono quasi tutte molto grandi e di impatto. Dipinti che rappresentano corpi umani che sembrano fotografie luci e ombre che ne danno la forma, quasi come se fossero persone viventi. La luce si fa tramite del pensiero, materia pittorica, vero e proprio strumento di rivelazione (cit.) da Caravaggio, Vermeer, Turner fino a Rotchko. Il sacro e profano per Ferri è, una reinterpretazione, del classico sulla base delle proprie sensazioni e sensibilità. Il ritorno alle origini dell’uomo e della donna, con rappresentazioni di corpi maschili e femminili spesso scoperti o coperti solo con lenzuola. La pittura di Ferri è varia e spazia molto ed è d’impatto. Per lui, che ogni opera è un autoritratto, la bellezza è sinonimo di purezza dell’anima si contrappone la deformazione fisica, che rappresenta il deturpamento, il depauperamento e la perdita dell’anima. Gli studi, i bozzetti, le opere esposte sono permeate da tutto quello che la storia dell’arte ci ha trasferito fino ai giorni nostri, ovviamente con una sensibilità tutta personale che fa si che opere che si potrebbero rifare a un periodo storico particolare, in verità sono state molto “attualizzate” con l’inserimento di allegorie che rendono le opere di Ferri “unicum” nel panorama artistico italiano.

Bruno Angelo Porcellana

(*) La mostra dal titolo De Chirico e l’oltre. Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978) a cura di Elena Pontiggia e Francesca Bogliolo, è prodotta e organizzata da Pallavicini Srl di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e raccoglie un prestigioso corpus di opere del pittore tra i più influenti e riconosciuti del Novecento italiano.

(**) La mostra, “ROBERTO FERRI” è patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna, è curata da Francesca Bogliolo e prodotta e organizzata da Pallavicini Srl di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci con il contributo di Liquid art system di Franco Senesi. Sessanta opere uniche – quaranta oli su tela e venti disegni – rappresentative della poetica visiva dell’artista Roberto Ferri, trovano spazio all’interno di prestigiose sale di Palazzo Pallavicini, aperte al pubblico in rare occasioni.

INFORMAZIONI UTILI

Date: 13.10.2022 – 12.03.2023
Palazzo Pallavicini, Via San Felice 24 – 40122 Bologna

Aperto da giovedì a domenica / ore 11.00-20.00
La biglietteria chiude 1 ora prima (ore 19.00 ultimo ingresso)

 
Info biglietti e aperture straordinarie
www.palazzopallavicini.com
 
PALAZZO PALLAVICINI
Contatti: info@palazzopallavicini.com |+39 331 347 1504
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