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Fase 2. Incrociamo le dita e speriamo nella ripartenza

Credit Bruno Angelo Porcellana

Inizia la fase 2 e per certi versi sarà come la fase 1 con qualche libertà in più e con buona pace degli amici che se non sono fidanzati non si possono incontrare. Ma nell’epoca del mordi e fuggi chi può affermare con certezza tale status? Una cosa che abbiamo compreso in questi mesi è che il virus non se ne andrà e con esso dovremo convivere.

Il 20 febbraio è stato l’ultimo giorno che siamo stati a Milano per la Milano Fashion Week, qualche giorno prima eravamo alla fiera della calzatura MICAM, ricordi sbiaditi di presentazioni di collezioni, di hostess, di modelle che hanno lasciato il posto alla comunicazione ossessiva e tambureggiante su tv, radio e giornali del virus Sars Covid 19 che in un sol boccone si è mangiato anni di lavoro… Di chi sia la colpa di ciò che è avvenuto non si sa e forse non si saprai mai… ai posteri l’ardua sentenza.

Il fashion.  Che cosa hanno fatto in questi mesi di lockdown tutte quelle persone che intorno alla moda ci vivono, chi da libero professionista, chi con dei contratti a tempo interminato e chi con contratti a tempo e altri con nulla. Qualcuno ha affermato che il virus non guarda in faccia nessuno, è egualitario e colpisce indistintamente sia il ricco che il povero ma c’è una grande differenza e ognuno è libero di farsi la propria idea. La moda è stata fortemente colpita e se lo scorso anno erano state le condizioni climatiche quest’anno è il virus.

Quando si parla di Moda vengono in mente i nomi importanti come Versace, Armani, Gucci e molti altri… ma la Moda non è fatta solo dai brand importanti è fatta da migliaia di persone che lavorano in questo importante settore dell’Economia italiana. Dietro a una collezione ci sono ore e ore di lavoro per non parlare delle presentazioni. Da chi produce la stoffa, chi disegna e chi realizza i capi. Sempre legato al mondo della moda ci sono i concorsi di bellezza sospesi, dai più importanti come Miss Italia a quelli rionali ma che fanno muovere centinaia di migliaia di euro.  Non parliamo del mondo dello spettacolo, del cinema, della musica… tutto fermo con qualche eccezione.

Il mondo della moda non è solo lustrini e Paillettes E’ si il mondo delle modelle e dei modelli, ma anche delle truccatrice e dei truccatori, degli hairstylist, dei titolari di agenzia di moda, dei fotografi, delle fashion designer emergenti, dei press agent, stylist, delle studentesse e degli studenti di moda, delle scuole di moda e molti altri che ruotano attorno al mondo del fashion. Per non parlare degli influencer,  (non solo di quelle famose che prendono migliaia di euro o che fanno campagne pubblicitarie importanti) ovvero di quelle persone che nella visibilità ne hanno fatto un’attività. Credo che molti stiano comprendendo che il loro mondo rischia di uscirne ridimensionato e senza avere quelle opportunità avute fino ad oggi. Quale sarà il futuro, che cosa ci aspetterà? E’ una domanda che tutti ci facciamo.

Bologna ha un punto importante per il fashion che è il Centergross. Non osiamo pensare a quello che succederà sia all’ingrosso e in special modo al retail con le norme sulla sanificazione. Come si potrà lavorare con tutte le limitazioni e con le responsabilità penali in campo agli imprenditori, come si potrà far provare i capi ai potenziali clienti. Già prima del virus la gente andava nei negozi a provare i capi per acquistarli poi online… ora sarà ancora più difficile visto che si chiede la sanificazione di un qualcosa che così facendo diventarà usato e il prezzo non potrà essere quello indicato sul cartellino…

L’imprenditoria è in forte crisi e senza lo Stato il futuro sarà cupo. Molte sono le situazioni difficili con famiglie che rischiano di rimanere sul lastrico, persone che hanno aperto l’attività da pochi mesi se non da settimane e che di punto in bianco si vedono andare tutto a carte quarantotto. Persone che per cercare di migliorare la propria condizione alla fine del 2019 hanno deciso di fare investimenti pensando che il 2020 fosse un anno bellissimo. Lo era stato così così il ‘19, si sperava che il 20 fosse meglio e invece, le prime avvisaglie di un anno terribile si erano viste con il deragliamento del treno Frecciarossa a fine gennaio vicino a Lodi… e poi il Covid-19.

Speriamo che i provvedimenti che il Governo Conte adotterà prossimamente permettano alle attività imprenditoriali, grandi e piccole, e alle famiglie di superare questo tsunami, in attesa che arrivino tempi migliori. Ci auguriamo che lo Stato garantisca le risorse senza troppi vincoli a chi lo deve ricevere e rimuova quegli ostacoli burocratici, facendosi supportare da persone competenti e preparate.

Si ringrazia la rivista 7va per la fotografia di Copertina
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