Comunicato Stampa

Alchemilla – Tu mi chiami a compiere un atto d’amore

Tu mi chiami a compiere un atto d’amore Nicola Bianco – Riccardo De Biasi – Camilla De Siati Kenny Alexander Laurence – Rebecca Momoli – Marco Resta a cura di Kenny Alexander Laurence 5 – 28 maggio 2023 Alchemilla, Palazzo Vizzani Via Santo Stefano 43, Bologna

Venerdì 5 maggio 2023 alle ore 18, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione Alchemilla, apre al pubblico la mostra collettiva Tu mi chiami a compiere un atto d’amore, a cura di Kenny Alexander Laurence e presentata dal collettivo Slug in collaborazione con Alchemilla. L’esposizione si pone come un manifesto, una chiamata a raccolta, un impegno generazionale veicolato attraverso opere – tutte inedite – realizzate da sei artisti: Nicola Bianco (Pietra Ligure, SV, 1993), Riccardo De Biasi (Pordenone, 2000), Camilla De Siati (Milano, 1997), Kenny Alexander Laurence (Fort-de-France, Martinica, 1998), Rebecca Momoli (Castelfranco Veneto, 2000) e Marco Resta (Milano, 1997). 

La mostra si costruisce su un sistema di partecipazione che coinvolge tutte le parti, artisti e pubblico in egual misura, verso la ricerca di paradigmi sociali alternativi. Tu mi chiami a compiere un atto d’amore, inteso come enunciato, istituisce così un’economia dell’empatia: un sistema economico aperto e partecipativo basato sulla relativizzazione.

Le singole pratiche artistiche – dall’installazione scultorea, all’audio-video, alla performance – si intrecciano in un discorso corale volto alla scrittura di nuovi codici d’esistenza che, inediti, si rendono leggibili solo attraverso una sensibilità empatica che fiorisce nella collettività. Esercizi di soggettivazione prendono forma e diventano immagini, prove inconfutabili della necessità di riscoprire un’umanità organica emancipata dai meccanicismi e dalle censure della condizione contemporanea.

Nicola Bianco si esprime secondo una poetica di gesti delicati permeati di un misticismo naturalistico esistenziale. È una comunicazione per versi poetici che hanno come forza generatrice la necessità di sublimare il trauma tramite gesti di dolce eversione e di apertura verso l’altro. La poesia diventa paesaggio: luoghi temporanei anticamere di condizioni interiori con le quali è tanto possibile ingaggiare dialoghi quanto duelli. Riccardo De Biasi narra per sincretismi un’Italia anacronistica, futura ma già vissuta, ricca di un immaginario vernacolare punk che ha come capitale Borgo Africa: una località seminventata del Pordenonese. Osserva la performatività eliogaballica e la rende soggetto di uno studio archeologico immaginifico dai cui scavi emergono disegni, fotografie, feticci, ceramiche e giocattoli che raccontano tanto delle gioventù contemporanee quanto di quelle passate. Kenny Alexander Laurence, come un osservatore dell’invisibile, indaga la storia e la cultura antilliana come modello cardine per capire gli schemi di un futuro globalmente creolo. Con la ripresa di pratiche magiche eversive e di lotta nate in periodo coloniale tesse narrative che, tramite archetipi visuali chimerici, disvelano gli strumenti per confrontarsi con i neofascismi e i processi neocoloniali contemporanei per orientarsi in potenza rispetto ad essi. Armata di parola Rebecca Momoli innalza inni, statement politici e versi poetici di lotta. La pelle nuda si marchia di frasi che diventano anticensure, l’oggetto si fa verbo concreto e diventa un’arma brandita contro i sistemi patriarcali che ci hanno lasciati smatriati. I diritti di proprietà del corpo femminile e della sua immagine vengono interrogati ibridando la memoria collettiva con quella individuale e il monumento diventa un’immagine mordace non conservatrice, bensì distruttiva. Marco Resta indaga la mascolinità guardandola come un negativo fotografico. Il suo sguardo inverte le gerarchie, i rapporti padre-figlio e gli attributi fisici classici del maschio trasformandolo in oggetto feticcio e rappresentandolo servile al suo stesso depotenziamento. Il corpo si annienta e si riduce ad attività metaboliche distorte che percuotono cacofonicamente e increspano la membrana nera lucida che le contiene: un’uniforme notturna che, come un costume, si fa vessillo di un’epoca senza ordine.  Camilla De Siati transita per l’onirico alla ricerca di simboli, forme e schemi visuali per poi centrarsi nella cruda fisicità del corpo femminile e le capacità espressive e narrative di esso. Esercita l’emancipazione del corpo e della voce tramite coreografie che ricontestualizzano il corpo stesso all’interno dell’azione, come se questa fosse uno spazio da abitare; una ricerca spasmodica mossa dalla necessità di costruire un corpo nuovo. Dal singolo alla coralità questa metamorfosi si scandisce per immagini di corpi che si rimescolano e con il potere del moto e della voce rinascono.

Alchemilla è un’associazione culturale non-profit che sostiene la ricerca, la sperimentazione e la produzione di progetti nell’ambito delle arti visive e performative, mettendo in relazione le figure professionali coinvolte, con particolare riguardo e cura verso i giovani talenti. Lo spazio di Alchemilla è pensato per ospitare artisti, curatori, performer e intellettuali, di passaggio o in residenza. L’associazione dispone di quattro studi dove ospita artisti per lunghi periodi, una stanza dedicata alla residenza di artisti under 30, organizza mostre, performance, incontri, presentazioni e workshop. La natura ibrida e interdisciplinare dei progetti proposti rende Alchemilla un luogo di sperimentazione e di contaminazione. Gli ambienti dell’associazione sono multifunzionali e versatili e si trovano all’interno di Palazzo Vizzani, uno degli edifici più significativi della fine del ‘500 bolognese, dove il passato e il presente si incontrano vivificandosi reciprocamente. www.alchemilla43.it 

Slug è un’impresa collettiva internazionale, amorfa e aperta che si impegna ad offrire spazi fisici e virtuali in cui artisti selezionati possano unire le loro esperienze specifiche per generare, creare ed esporre opere al di là dei propri confini nazionali. Il nome si riferisce allo spazio al di fuori delle aree di stampa e di taglio di una pagina e il suo intento è decostruire l’idea stessa di margine per promuovere contaminazioni tra le arti e le culture. Slug è una realtà attiva in Italia e nel Regno Unito e porta come centrale il senso di comunità in quanto realtà collettiva di giovani artisti.  Email: slugareainfo@gmail.com | Instagram: @slug_area

 

Tu mi chiami a compiere un atto d’amore
A cura di: Kenny Alexander Laurence

Presentata da: Slug in collaborazione con Alchemilla
Periodo: 5-28 maggio 2023 

Opening: venerdì 5 maggio h. 18-21
Sede: Alchemilla | Palazzo Vizzani, via Santo Stefano 43, Bologna

Ingresso: libero 

Orari: mercoledì h. 17 – 20; venerdì su appuntamento; sabato h. 10 – 13 e h.17 – 20.
Informazioni: info@alchemilla43.it | www.alchemilla43.it

Con il supporto di: Zunarelli – Studio legale associato 

Si ringrazia: Banca di Bologna

 

 

Biografie degli artisti

Nicola Bianco, nato a Pietra Ligure (SV) nel 1993, è artista e fondatore del progetto di residenze artistiche ligure ARCA75. Laureato in Arti Visive presso NABA Milano, attualmente frequenta il Master di primo livello in Project Management presso l’Università degli Studi di Milano. La sua pratica artistica abbraccia poesia e performance, alla ricerca di quella sensazione di umanità che ci accomuna, emoziona e commuove. Nel 2022 ha collaborato a svariati progetti artistici per realtà indipendenti e istituzionali tra cui la galleria Ductus di Lucerna (CH) ed il collettivo FLUX presso lo spazio Artefact a Milano.

 

Riccardo De Biasi, nato a Pordenone nel 2000, è un artista laureando in arti visive alla NABA di Milano. Interessato a studi di antropologia culturale e archeologia, la sua pratica spazia dall’illustrazione, alla fotografia, al fashion design. Ha lavorato come illustratore al merchandising degli artisti musicali Yves Tumor, Tre Allegri Ragazzi Morti e Tauro Boys e dei brand di moda HG/LF e Malacoda oltre a svariate pubblicazioni editoriali indipendenti.

 

Camilla De Siati, nata a Milano nel 1997, è un’artista e studia presso il biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA a Milano. Medium fondante è quello della performance: architetture di corpi, moduli di sostegno anarchico; coreografie antiche e linguaggi interspecie; il disegno come traduzione di impulsi, verbalizzazione di movimenti. Tra le recenti mostre si ricordano CYCLE BREAKERS, Fondo Luogo, Milano (2022), Instructions To Light Keepers, Septshowroom, Milano (2021); ha preso parte a performance per Bruce Nauman (Palazzo Grassi, VE), Simone Forti (Museo del Novecento, MI), Gaweda Kulbokaitè (Istituto Svizzero, MI) e Haegue Yang (Triennale Milano). 

 

Kenny Alexander Laurence, nato a Fort-de-France, Martinica nel 1998, è un artista, curatore e saggista laureando in arti visive alla NABA di Milano. Cofondatore del collettivo curatoriale Slug, la sua ricerca si centra nella creolità, la storia caraibica e gli studi postcoloniali. Nel 2022 ha curato ed esposto in diverse mostre tra cui AS FRAGILE AS A BOMB a Londra, CYCLE BREAKERS a Milano e (im)possible ecologies a Roma. Ha inoltre prodotto pubblicazioni editoriali per hotpotatoes.it e la casa editrice Deriveapprodi. 

 

Rebecca Momoli, nata a Castelfranco Veneto nel 2000, è un’artista visiva laureanda alla NABA di Milano. Abbracciando il pensiero e le pratiche dei femminismi lavora con diversi medium tra cui il disegno, la pittura, la fotografia, la scultura e la scrittura. Nel 2021 ha realizzato in collaborazione con Cheap Festival il progetto di arte pubblica Her name is Revolution a Bologna, inserito tra le “10 installazioni del 2021” da Exibart e ne “I momenti più importanti per il femminismo nel 2021” da Rolling Stones Italia. Nel 2022 ha partecipato alla mostra collettiva (im)possible ecologies all’Orto Botanico di Roma e ha collaborato con Warner Bros Italia. Il suo lavoro è stato pubblicato su Sky Arte, La Repubblica e Artribune.

 

Marco Resta, classe 1997, vive e lavora a Milano, attualmente iscritto al biennio specialistico di Arti Visive e Studi Curatoriali presso NABA (MI). Il corpo è l’elemento cardine della sua ricerca. Medium differenti si ibridano in universi visivi, caotici immaginari e oggetti-simbolo per costruire un codice di lettura della contemporaneità. L’horror, la trash-culture e la psicanalisi sono la materia alla base della sua riflessione sull’oggi. Ha partecipato a esposizioni collettive e collaborazioni performative a Milano, Bolzano e Prato.

Ufficio stampa: Irene Guzman | irenegzm@gmail.com |
Tutti i diritti riservati © 2023 – Email: nonsolomodanews@gmail.com

 

 

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