Attori Interviste

Francesca Stajano, attrice per colpa – forse… – del maestro e premio Nobel Dario FO

Francesca Stajano - Ph. Sante Cuzzupè

Francesca Stajano – Ph. Sante Cuzzupè

Nonsolomodanews ha il piacere di presentare ai propri lettori Francesca Stajano.  Francesca è cantante, sceneggiatrice, produttrice e principalmente attrice di teatro, tv e ultimamente anche cinema. Ma lasciamo a lei il compito di presentarsi e di raccontarsi ai nostri lettori. 

Ciao Francesca, grazie per averci concesso questa intervista. In poche parole, visto le molteplici attività che svolgi, ti vuoi presentare? “Hai già quasi detto tu ahahahah, comunque la molteplicità delle mie attività artistiche è colpa di Dario Fò. Ora ti spiego. Incontrai il Maestro ad una cena a Napoli e quando iniziammo a conversare mi chiese che lavoro facessi, io risposi che avrei dovuto essere una attrice e lui incuriosito mi chiese perchè dicevo avrei , alche  fui costretta a confessargli che in quel momento stavo lavorando come aiuto regista. Lui mi guardò e mi disse che una cosa non escludeva l’altra e che aveva sempre odiato gli attori che nella vita facevano solo gli attori, che lui stesso faceva più cose come cantare, scrivere, dirigere e che la mia arte sarebbe cresciuta moltissimo se avessi fatto tutto quello che mi passava per la testa. Così ho fatto, ho seguito il suo consiglio e credo e spero di aver fatto bene”.

Qual è il tuo background di formazione? “Dopo una laurea in legge presa più per far contenti i miei che per vero interesse, ma che alla fine devo dire mi è servita come base, ho intrapreso il duro cammino dell’arte teatrale. Non ho frequentato una Accademia vera e propria ma tanti e validi Maestri dai quali ho potuto apprendere ed elaborare un mio stile personale ed unico, mentre spesso gli <<accademici>> sono bravi ma  tutti irrimediabilmente uguali. Parlo di Maestri come Giuliano Vasilicò, Claudio Boccaccini, Giancarlo Sepe, Luciano Curreli, Luciano Damiani e tanti altri. Inoltre continuo sempre quando c’è in giro qualche regista interessante ed innovativo a frequentare laboratori, penso a Giuseppe Marini, Matteo Tarasco, Carlo Boso, per la danza, che è un’altra mia passione, Alessandra Cristiani”.

Tu sei laureata in giurisprudenza, avere conseguito un titolo di studio ti ha aiutato nella tua attività professionale? “Come accennavo prima avere una laurea è stata una buona base su cui costruire la mia carriera di attrice. Sicuramente mi ha dato una certa proprietà di linguaggio indispensabile quando si parla per esempio in pubblico, unita ad una capacità mnemonica notevole, dopo aver studiato 2000 pagine di Diritto Amministrativo è chiaro che un copione di sessanta pagine lo impari in tre giorni. Quindi posso dire che certamente ho avuto dei vantaggi anche se avrei preferito una laurea più consona tipo indirizzo spettacolo o altro”.

Quali studi nel campo artistico ha seguito. “Ho studiato per circa dodici anni con differenti maestri, canto, dizione, ballo, recitazione e come dicevo prima continuo a farlo”.

A livello di carattere, come sei? “Sono determinata ma non competitiva, mi piace lavorare in squadra e fare team. Amo vedere le persone felici intorno a me! Sono molto romantica, un po’ all’antica, credo nell’amore unico fino alla morte e amo tantissimo gli animali”.

Colore preferito? “Ovviamente il rosso, mi ricorda il sipario ahahahahah”.

Ti abbiamo conosciuta alla finale del concorso Ferrari&Fashion svoltosi presso il Golf Club <<Marco Simone>> di proprietà di Laura Biaggiotti in qualità di madrina del concorso. Tu eri di ritorno dagli States. Ci dici perché eri oltre oceano? “Sono stata molto felice di essere la madrina del concorso che ha visto davvero nascere e sfilare dei nuovi talenti nella moda, è stata una bellissima serata ed ero appena tornata dagli States dove con il film di Raffaello Sasson Frammenti, di cui sono protagonista, ho partecipato al Burbank International Film Festival ad Hollywood. Siamo stati selezionati tra oltre 700 film per il più importante festival di cinema indipendente nel mondo  è stato un grande successo”.

Qual è il rapporto tra Francesca e la moda? “Io adoro la moda, sono davvero molto attenta al mio look e alle nuove tendenze, credo fermamente che l’abito , anche se alla lunga, faccia il monaco. Non trovo superficiale chi si occupa del proprio aspetto, anzi trovo scioccamente presuntuoso chi non lo fa”.

Stilista di riferimento o preferito? “La mia stilista preferita, che ho conosciuto grazie al mio bravissimo ufficio stampa l’editore e giornalista Giò di Giorgio,  e che mi veste in gran parte degli eventi ai quali per lavoro partecipo è Vanessa Foglia, trovo le sue creazioni magnifiche, originali ed uniche con un velo di fiabesco che non guasta mai. La particolarità dei suoi abiti è quella di creare una atmosfera intorno a se quando li si indossa, l’ho provato sulla mia pelle a Los Angeles dove ho indossato per tutto il Festival dei suoi abiti, le persone erano estasiate e mi fermavano per chiedermi di chi fosse il mio vestito. Inoltre do anche molta importanza agli accessori come borse, scarpe e bigiotteria, una linea di bigiotteria che indosso sempre è la linea Gabry Style della mia cara amica Gabriella Penna, elegante, originale con un pizzico di follia”.

Tu hai lavorato molto in televisione ma quando ti viene chiesto che genere di attrice, tu rispondi che sei un’attrice teatrale? Che differenza c’è? “Non credo sia il caso parlare di differenza è soltanto che io ho lavorato molto più in teatro che in tv ed ho iniziato con il teatro, quindi mi sento di nascere da lì. Certamente non potrei dire televisiva, forse però potrò dire cinematografica, perchè il cinema mi sta prendendo molto e lo considero un approfondimento artistico del teatro, mi piace”.

Quali sono i tuoi recenti lavori? “All’inizio dell’anno sono stata  la protagonista di due lavori teatrali sulla Shoah <<Così per caso>> di Angelita Puliafito, con il quale abbiamo vinto il Premio della regia e della critica al Concorso sulla Shoah al Teatro Antigone l’anno scorso, e <<Respiro>>. L’ultimo giorno un testo di Maria Teresa de Carolis con la regia di Luca Olivieri, ho inciso tre cover di cui due jazz e una stile musical con la direzione musicale del Maestro Andrea Tosi, che è anche l’autore della colonna sonora di Frammenti, e che ho avuto occasione di recente di far ascoltare in radio nel programma Soul Power di Baldo maggiore su Keep Radio, e per il cinema ho girato un corto all’Isola del Cinema scritto e diretto da Iolanda la Carrubba III schock all’interno del progetto Cinema inventato di Aureliano Amadei. Sono poi stata molto impegnata per la promozione di Frammenti in tutta Italia partecipando a svariati festival tra i quali CinemaDa mare di Franco Rina, uno dei più importanti festival di cinema itinerante mondiale e partecipando ad importanti eventi come quello organizzato ed ideato da Francesca Piggianelli all’Isola del Cinema e qualche giorno fa, sempre con la sua organizzazione, alla Festa del Cinema di Roma. Ultimamente poi ho girato una pubblicità per Ibl banca con la regia di Marco Santoro e Felice V. Bagnato e partecipato ad uno spettacolo per il congresso europeo della Wella presentato da Jò Squillo. Ho lavorato come attrice protagonista e vinto come migliore attrice ai Booktrailers Online Awards con Come Sarah Conrad divenne un’assassina tratto da un racconto di luca Olivieri con la regia di Raffaello Sasson, tra l’altro andremo anche con questo lavoro alla Festa del Cinema di Roma”.

Dei lavori passati, sia a livello tv, che cinematografico o teatrale, quale ricordi di più con piacere? “Rimarrà sempre nel mio cuore <<Le 120 giornate di Sodoma>> di Giuliano Vasilicò, uno spettacolo che ha forgiato la mia identità di artista e mi ha fatto diventare una perfezionista della scena, basti pensare che le prove durarono due anni con frequenza giornaliera dal lunedì al venerdì dalle nove alle 15. Vasilicò mi aveva scelto insieme ad altri attori e su di noi fece un lavoro lento ma inesorabile, piegandoci ai voleri della rappresentazione e adattando i nostri corpi ai personaggi che immaginava, dopo due anni abbiamo fatto uno spettacolo memorabile di cui ancora si parla e che resterà per sempre come la più grande opera di teatro d’avanguardia mai esistita, soprattutto ora che Vasilicò ci ha lasciato”.

Aneddoto da raccontare in merito alla tua attività di attrice? “Sul set di Don Matteo ho lavorato con il grande Nino Frassica, prima di girare lui mi venne a cercare sul set, mi disse che dovevamo provare la nostra parte, giustamente da professionista qual è. Io iniziai a dire le mie battute ma lui mi fermò subito dicendomi che non dovevo ripetere a memoria ma ascoltare lui ed andare a braccio, io ero terrorizzata ma lui mi rassicurò ed in effetti poi girammo un’ottima scena anche a detta del regista Giulio Base che mi fece i complimenti. Improvvisazione pura da brivido!

Ti rifai a qualche attrice del passato oppure tu hai cercato di avere un tuo stile di recitazione? “Non mi è mai piaciuto imitare qualcuno, ho sempre cercato e cerco tuttora di avere un mio stile personale, lavoro molto sul personaggio e spesso è proprio lui ad indicarmi la strada e io lo lascio fare”.

Esiste lo stile oppure ci si deve adattare a seconda del regista che ti dirige? “Esiste uno stile ma la bravura di una attrice secondo me sta nel romperlo quando il regista lo richiede. Per me lavorare con diversi registi è funzionale alla mia arte, da ognuno di loro prendo qualcosa, piegarmi alla loro volontà e diventare materia duttile è una mia specialità ed è anche questo che mi consente ancora di imparare e di crescere, adoro i registi che pretendono da me , che non si accontentano, che mi aiutano a scavare scavare, sempre ovviamente nel dovuto rispetto reciproco e professionale”.

Quale regista del passato ti avrebbe fatto piacere lavorare? “Sir Alfred di sicuro, adoro i suoi film, le sue atmosfere eleganti e pericolose, ma anche Fellini mi affascina e seduce”.

E un contemporaneo? “Sophia Coppola magnifica!”.

Una domanda che nasce spontanea, perché un’attrice come te a un certo punto della sua vita decide di diventare produttrice teatrale? Qual è la scintilla che ha fatto scoppiare questa esigenza in te? “Ho avuto questa opportunità e non me la sono lasciata sfuggire! Ho sempre amato occuparmi dello spettacolo nel suo insieme, forse questo è un retaggio degli insegnamenti di Vasilicò, un attore può e dovrebbe essere parte fondante e integrante di uno spettacolo, occuparsi anche della produzione, del cast, della distribuzione, della scelta delle maestranze ovviamente in accordo con il regista di turno, è bello è sentirsi parte attiva di una grande avventura. Ma amo anche fare solo l’attrice quando capita, anche se ho sempre un po’ la tendenza alla produzione, deformazione professionale ahahahah”.

Domanda di rito, quali sono i tuoi progetti futuri? “Sicuramente tornerò in teatro con lo spettacolo Così per caso di Angelita Puliafito, sto per girare un film con la regia di Emanuele Ajello e che mi vede moglie di uno spietato boss della camorra in Novembre. Poi mi attende un altro importante evento a fine Novembre ad Assisi per Frammenti organizzato sempre da Francesca Piggianelli, devo incidere altre tre cover jazz e sto scrivendo uno spettacolo sulla violenza sulle donne insieme a Laura Sorel ed Enzo Garramone. In Primavera debutterò con Doppia visione uno spettacolo scritto da Dario Santarsiero e diretto da Raffaello Sasson . Ci sono anche altri progetti cinematografici in via di definizione dei quali parlerò presto”.

Grazie Francesca. “Grazie a voi è stato un piacere chiacchierare con voi, a presto e un bacio ai lettori e alle lettrici”.

Bruno Angelo Porcellana

Le fotografie sono state fornite da Francesca Stajano
I credits delle fotografie appartengono ai relativi fotografi
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