Comunicato Stampa

Fino a tardi – Mostra del Collettivo SenzaBagno – LABS Contemporary Art

Fino a tardi

Francesco Alberico, Simone Camerlengo, Lucia Cantò, Matteo Fato, Lorenzo Kamerlengo, Gioele Pomante, Gianluca Ragni, Letizia Scarpello, Eliano Serafini

A cura di Saverio Verini

Opening 3 dicembre 2022, h. 16 – 21

3 dicembre 2022 – 14 gennaio 2023 –  MAR – SAB 10 – 13 / 15 -19 e su appuntamento

Sabato 3 dicembre 2022 LABS Contemporary Art è lieta di presentare Fino a tardi, mostra del collettivo SenzaBagno, a cura di Saverio Verini. Per la prima volta, le opere dei componenti del collettivo – Francesco Alberico, Simone Camerlengo, Lucia Cantò, Matteo Fato, Lorenzo Kamerlengo, Gioele Pomante, Gianluca Ragni, Letizia Scarpello, Eliano Serafini – sono riunite in un unico ambiente espositivo, manifestando affinità e divergenze, ma soprattutto mettendo in scena le dinamiche che “regolano” la costruzione di una mostra collettiva, tra accordi e conflitti.

Fino a tardi è dunque un progetto che riflette su un’attitudine, piuttosto che su un tema. Il titolo chiama in causa lo spirito a partire dal quale la mostra ha preso forma: nel prendere possesso degli spazi della galleria, gli artisti hanno pernottato nello spazio espositivo mettendo in atto una battaglia di cuscini, di cui sono visibili gli esiti; un rituale attraverso cui regolare le tensioni che questo percorso condiviso inevitabilmente ha portato con sé, un modo eccentrico per confrontarsi reciprocamente, non senza risvolti ludici.

La mostra oltre a offrire un saggio delle ricerche individuali dei membri di SenzaBagno, si caratterizza come un progetto condiviso tra gli artisti, il curatore e la galleria, che ha fin da subito sostenuto la coralità e l’esuberanza della proposta.

Le opere dei nove artisti invitati presentano punti di contatto, analogie, interessi comuni, così come distanze e approcci formali differenti. Il confronto tra natura e artificio è un tratto distintivo del lavoro di Eliano Serafini: Serafini espone una mandibola di cervo che, enfatizzando la sua forma allungata, diviene uno strumento per la scrittura, come una specie di penna primordiale. L’opera, dunque, presenta un duplice statuto, organico e artificiale, mettendo in luce l’ambivalenza e il potere simbolico di tracce che appartengono al contesto naturale e le potenzialità che possono derivare dall’incontro e dagli innesti con elementi industriali.

La ricerca di Simone Camerlengo e Gianluca Ragni si focalizza sulla pittura. Nel dipinto di Camerlengo il cruciverba, elemento particolarmente radicato nell’immaginario collettivo, diventa pretesto per un’esplorazione della grammatica pittorica, tra accenni di astrazione geometrica, suggerita dalla griglia del cruciverba, e una figurazione abbozzata. L’approccio di Ragni è orientato invece a una pittura quasi allo stato gassoso, da cui scaturisce una forma evanescente eppure incisiva, una specie di “idolo” che prende corpo anche grazie all’altezza inconsueta alla quale il dipinto è allestito.

Anche il lavoro di Matteo Fato presenta evidenti punti di contatto con la pittura: una mazza da baseball tornita a mano viene esposta macchiata da accumuli di colore ad olio. La mazza ritorna come soggetto/oggetto dell’incisione calcografica allestita al suo fianco, in una composizione indivisibile. L’incisione viene qui mostrata dall’artista come un ponte, un colpo di pensiero fuori campo, verso la pittura stessa. Un gesto intimo, che nasce da un video realizzato dall’artista pochi anni prima, e che qui si rivela attraverso la riscoperta delle sue rovine.

Lucia Cantò propone tre fotografie, dei dettagli ravvicinati di mani – tutte appartenenti a persone a lei care – sulle quali sono scritte brevi frasi tratte dalla raccolta di poesia d’amore di Anne Sexton. In linea con il suo interesse per la parola scritta, il trittico tiene insieme visceralità e tenerezza: la pelle è solcata dall’inchiostro in modo incisivo ma temporaneo, un tatuaggio effimero di cui Cantò offre, attraverso gli scatti, una cristallizzazione.

Il lavoro di Lorenzo Kamerlengo può essere considerato come una specie di monumento al disegno automatico, allo schizzo realizzato in modo rapido, quasi sovrappensiero. Parti di questi “disegnini” sono riportati su moduli di cemento, acquistando così un corpo e una tridimensionalità che non appartiene loro. Forme incomplete, frammenti, fisionomie decostruite vengono così fissati su un supporto inconsueto, rendendo così indelebili questi appunti visivi, solitamente destinati a schizzi su carta.

Anche Letizia Scarpello è interessata all’attraversamento e alla compenetrazione tra media diversi. Dei cilindri in gommapiuma, materiale di origine industriale, sono modellati dall’artista, assumendo così dei connotati quasi antropomorfi. I pezzi di gommapiuma, “messi in posa” da Scarpello, sono successivamente fotografati e poi stampati su tele emulsionate, che – grazie al colore e al formato – contribuiscono a rendere queste immagini ambigue; un processo che, fondendo scultura e fotografia, manifesta le molteplici direzioni dell’artista e della sua poetica.

Gioele Pomante si interroga sul rapporto tra l’essere umano e le coordinate spazio-temporali, creando un cortocircuito tra scale e formati agli antipodi. In mostra sono presentate cinque cartoline: un tentativo paradossale di “abbracciare” l’intero pianeta terra e proiettarsi verso un altrove; uno sguardo sul mondo intero che, attraverso il ricorso a un oggetto desueto e di piccolo formato come la cartolina postale, viene ridotto a una specie di souvenir.

La parola scritta torna nelle opere di Francesco Alberico, unico artista che ha lavorato a distanza, delegando agli altri di SenzaBagno la realizzazione dell’intervento. Il suo lavoro appare in più punti della galleria, una traccia flebile che emerge dalle pareti: la scritta “decision”, barrata, appare come un commento alla mostra, sottolineando alcuni dei temi che hanno caratterizzato la genesi e lo sviluppo di Fino a tardi: il conflitto – interiore e collettivo _ , la precarietà, la contraddizione.

SenzaBagno è un collettivo di artisti con base a Pescara, fondato nel 2018. Tra i progetti recenti: Non potabile, ArtVerona, a cura di Giulia Floris, 2021. Un elefante in una stanza, Metafair, Milano, a cura di Marta Orsola Sironi, 2022. Da agosto 2022 il collettivo ha presentato il nuovo progetto In fondo a destra, un invito rivolto ad altri artisti a concepire un intervento negli spazi di Palazzo Filippone Mezzopreti Gomez, a Pescara. Tra gli artisti invitati: Stefano Arienti, Flavio Favelli, Italo Zuffi, Marta Pierobon, Cesare Pietroiusti.

Francesco Alberico è nato a Pescara nel 1996. Vive e lavora tra Chieti e Pescara. Frequenta dal 2015 l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, con i docenti Bruna Esposito e Italo Zuffi. Partecipa a varie mostre collettive e progetti tra i quali: The Blind Leading The Blind, a cura di Lucia Cantò, Galleria Monitor, Pereto (AQ), 2021; Gli manca solo la parola, a cura di Ornella Paglialonga, Spazio Mensa, Roma, 2021; Domani qui oggi, a cura di Ilaria Gianni, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2020; L’aureola nelle cose. Sentire l’habitat, a cura di Guido Molinari, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare, 2020; Biennale Giovani 2019, a cura di Daniele Astrologo Abadal, Orangerie della Reggia di Monza, 2019; Becoming a River: Liquid Disasters and Speculative Stories, Summer School presso l’Istituto Svizzero di Cultura, Roma, 2019; Straperetana. Il tempo svogliato, progetto di Paola Capata e Delfo Durante, a cura di Saverio Verini, Pereto, 2018. È tra i 10 vincitori del Premio AccadeMibac, promosso dal MiBAC e dalla Fondazione La Quadriennale di Roma, 2019. È stato inserito nel volume “222 artisti emergenti su cui investire 2018” edito da Exibart.

Simone Camerlengo è nato a Pescara nel 1989. Vive e lavora a Pescara. Ha studiato Belle Arti tra l’Aquila e Bilbao. Nel 2018 ha vinto l’Erasmus Traineeship e ha lavorato come assistente di Lorenzo Scotto di Luzio studio. Nel 2019 ha fondato SenzaBagno a Pescara. Tra le mostre più recenti si ricorda: All’Improvviso”, a cura di Lucia Cantò, SPAZIO SEI, Pescara 2022; Abbiamo seminato erba tra le pietre a cura di Marta Orsola Sironi, Galleria Biffi, Piacenza, 2022; The Blind Leading the Blind, a cura di Lucia Cantò, Galleria Monitor, Pereto, 2021; PRESENTE (IM)PERFETTO  Premio d’arte città di Treviglio, a cura di Sara Fontana, Treviglio, 2021-20.

Lucia Cantò è nata a Pescara nel 1995. Vive e lavora a Pescara. 2021 ha vinto la 14esima edizione del Talent Prize, il premio internazionale di arti visive organizzato da Inside Art e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cultura e Arte, con l’opera Atti certi per corpi fragili. Tra le mostre più recenti si ricorda: Restrizione Emotiva, solo show, Una Boccata D’Arte, Malmocco, Venezia, 2022; C.U.O.R.E. (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events) progetto a cura di Margherita Morgantin, Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary, 2021; Ai terzi, solo show, Monitor Roma, testo a cura di Cecilia Canziani, 2021; Straperetana 2020, Palazzo Maccafani, Pereto, a cura di Saverio Verini, 2020.

Matteo Fato è nato a Pescara nel 1979. Vive e lavora a Pescara. È uno dei più significativi artisti italiani della sua generazione. La cifra della sua pittura ha avuto il pregio di ricondurre alla prassi di quest’arte l’attenzione della critica. Le sue opere sono state esposte in gallerie private e musei pubblici, in Italia e all’estero: Dena Foundation for Contemporary Art (Parigi); MAC (Museo d’Arte Contemporanea) di Lissone; ArtOmi (New York); Nordic Artists’ Centre Dalsåsen (NKD), in Norvegia; Museo Mostyn in Galles; Galleria Nazionale delle Marche (Palazzo Ducale di Urbino). Nel 2016 è stato invitato a partecipare alla XVI Quadriennale d’Arte, tenutasi nel Palazzo delle Esposizioni di Roma. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche, in Italia e all’estero. Dal 2009 è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.

Lorenzo Kamerlengo è nato a Pescara nel 1988. Vive e lavora a Pescara. Studia presso l’Accademia di belle arti di Roma e la UPV/EHU Facultad de Bellas Artes di Bilbao. Ottiene il master in Arti Visive presso la ABAQ (Accademia di Belle Arti de L’Aquila) dove studia con Bruna Esposito, Italo Zuffi, Pennacchio Argentato, Cecilia Guida e Teresa Macrì. Vincitore del premio Zeffirelli con borsa di studio presso la Columbia Univercity of New York. Tra le ultime mostre: 71 Edizione Premio Michetti, a cura di Guido Molinari, MuMi, Francavilla, 2020; Camerlengo, affidare la comunità, a cura di Giorgio D’Orazio, Abazia di Propezzano, 2020; Cheap Everest, a cura di Tereza Jindrovà, Entrance Gallery, Praga, 2019; Refresh a cura di Andrei Alecsandru, Palazzo delle Culture, Iasi, Romania 2019;  Unpae a cura di Andrea Croce, Roccacaramanico, 2019;  Pelle D’Oca, a cura di Lisa Andreani e Simona Squadrito, Villa Vertua Masolo, Milano.

Gioele Pomante è nato a Pescara nel 1993. Vive e lavora a Pescara. Studia all’accademia di Belle Arti di l’Aquila, Scultura(2020) e presso ArTEZ school of Art di Arnhem, Olanda(2016) e IPL Escola superior de Artes e Design di Caldash da Rainha, Portogallo (2019). Tra le mostre recenti: The blind leading the blind, a cura di Lucia Cantò, Galleria Monitor, Pereto 2021; Presente (im)Perfetto Premio d’Arte città di Treviglio, a cura di Sara Fontana, menzione speciale, Treviglio 2020/21; Ogni goccia cade, a cura di Matteo Fato, Galleria Monitor, Pereto 2022; Terzo classificato al Talent Prize 2022 XVedizione, Museo delle Mura, Roma 2022.

Gianluca Ragni è nato a Termoli nel 1993. Vive e lavora a Pescara. Ha frequentato la Liverpool John Moores University e l’Accademia di Belle Arti di Bilbao. Ha conseguito il biennio di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila nel 2018 dove ha studiato con Bruna Esposito. Tra le mostre più recenti si ricordano: The Blind Leading The Blind, a cura di Lucia Cantò, Galleria Monitor, Pereto, 2021; Total Recall, a cura di Rossella Farinotti, Galleria Bianconi, Milano, 2020.

Letizia Scarpello è nata a Pescara nel 1989. Vive e lavora tra Pescara e Milano. Ha studiato Fashion Design all’Istituto Marangoni diplomandosi a Londra nel 2011. Ha proseguito gli studi prendendo una seconda laurea specialistica in Scenografia – Costume per lo Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2015. Attingendo dal teatro e dalle arti performative i lavori di Letizia Scarpello inscrivono un ragionamento spazio temporale in una serie di segni astratti, spesso politicamente orientati. Il suo linguaggio multiforme mantiene un fondo pittorico grazie alla tecnica manuale che dalla tappezzeria e la tessitura eredita la sua nobiltà. Tra le ultime mostre personali si ricorda: Così una parte del mio cuore torna al suo cuore, nota critica a cura di Leonardo Caffo, Lamb per Marina Bastianello Galleria, Museo Del Novecento di Mestre,Venezia 2022;  Spring Cleaning, performance a cura di Azienda Speciale Palaexpo, Sala Santa Rita, Roma, 2021; The Dark Mouth, mostra bi-personale con Valentina Furian, a cura di Sara Benaglia e Mauro Zanchi, Baco – Base Arte Contemporanea, parte del programma Artdate 2019, Bergamo Troppo Umano, a cura di LeeL, nota critica a cura di Ginevra Bria, LeeL Macao, Milano, 2018.

Eliano Serafini nasce a Pescara nel 1991. Vive e lavora a Pescara. Frequenta il corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila e per un anno la Facultad De Bellas Artes di Siviglia. Diplomato nel 2018, si trasferisce a Berlino dove collabora col collettivo Peninsula. Tra le ultime mostre: The Blind Leading The Blind, Pereto (AQ), Monitor Gallery, a cura di Lucia Cantò, 2021; Straperetana, a cura di Saverio Verini e Matteo Fato, da un’idea di Paola Capata e Delfo Durante, Pereto (AQ), 2020; Io sono verticale, Monitor Gallery, Pereto (AQ), 2020; Sabbia d’oro, Museo Laboratorio (ex manifattura tabacchi), Città Sant’Angelo (PE), 2019.

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