Interviste

Federica Carella, una giovane fashion designer in rampa di lancio

Fashion Designer Federica Carella

Nonsolomodanews ha il piacere di presentare ai propri lettori una giovanissima fashion designer, Federica Carella. Romana di Roma, Federica dopo il Liceo ha studiato presso l’Accademia Italiana Arte Moda e Design di Roma dove si è recentemente diplomata. Dopo la sua prima sfilata ad AltaRoma, ha presentato alcuni capi durante il programma di Rai2 “Detto&Fatto”.  Al fondo dell’intervista si può leggere una lunga biografia delle talentuosa fashion designer romana. Ringraziamo Federica per questa intervista e auguriamo buona lettura ai nostri lettori.

Benvenuta Federica su Nonsolomodanews. come sei di carattere?  “Sono una persona molto solare, creativa e sensibile, a cui piace dare il massimo . La determinazione infatti mi ha sempre aiutata in ogni circostanza”.
Sei una persona curiosa? “Assolutamente sì, penso che la curiosità sia una qualità fondamentale che ognuno di noi dovrebbe avere”.
E’ vero che la curiosità è femmina o è un luogo comune? “Penso che sia un luogo comune, la curiosità è una caratteristica propria del genere umano, sia uomo che donna, da sempre”.
Qual è il tuo colore preferito? “Il grigio argento, però amo anche i toni pastello, il bianco e il nero”.
Quali sono le tue passioni oltre la moda? “Amo l’arte e tutto ciò che è cultura, dalla pittura alla scultura, per passare alla letteratura e alla musica. Poi mi piacciono tantissimo i fiori e la natura”.
Durante il lavoro in atelier, ascolti musica e se si, quale? “Sì assolutamente, sono una grandissima fan dei Depeche Mode, adoro il loro stile e la grinta che mi trasmettono. Sono anche una mia fonte di ispirazione costante”.
Tu da stilista emergente che cosa è per te la moda (fashion)? “Da stilista emergente per me la moda fashion è quel valore aggiunto che permette di distinguerci da tutto il resto delle persone. Ognuno di noi dovrebbe sviluppare un proprio stile unico e che non debba assolutamente essere in linea con i dettami della moda del momento”.
Tu prima di iscriverti all’Accademia Italia Arte Moda e Design di Roma ha studiato al liceo. Quando ti sei accorta che la moda sarebbe stato il tuo mondo? “Mi sono accorta che la moda sarebbe stato il mio mondo e la mia vita durante il quinto anno di liceo”.
Momenti difficili durante il percorso in Accademia ne hai avuti o è stata una passeggiata? “Assolutamente sì, ci sono stati tanti momenti difficili durante il percorso in Accademia, fin dal primo anno, quando ero ancora inesperta e venendo da un liceo scientifico non sapevo minimamente disegnare e cucire. Poi nel corso del tempo con tanto impegno ho superato queste difficoltà e l’ultima è stata proprio l’elaborazione della mia collezione finale che è stata la soddisfazione più grande”.
Il momento più bello in assoluto fino ad ora? “I momenti più belli che ho vissuto finora sono stati due principalmente: la laurea e la sfilata per Altaroma a luglio”.
Qual è il tuo rapporto con la moda attuale? “L’universo della moda e degli stilisti è così ampio e variegato che è difficile poter definire un rapporto vero e proprio, perché con alcuni trend del momento mi trovo in sintonia, con altri meno. Dipende fondamentalmente dallo stile e dal genere”.
Chi è il tuo fashion designer preferito? “Attualmente i miei fashion designer preferiti sono Tamara Ralph e PierPaolo Piccioli”.
Ti dicessero, hai un budget per organizzare un tuo evento, dove lo faresti e quale top model attualmente in circolazione avresti voluto per tuo fashion show? “Il mio sogno sarebbe organizzare una sfilata sulla scalinata di Piazza di Spagna a Roma e avrei scelto tra le top model Kendall Jenner”.
Qual è il capo di vestiario che ami di più e quello di meno? “Amo tantissimo i cappotti e i blazer, non indosso molte camicie”.
Da stilista quale genere di calzature preferisci per le tue creazioni e perché? “Io personalmente prediligo le décolleté e i sandali con il tacco come calzature per le mie creazioni, perché realizzando abiti da sera ho bisogno di slanciare la figura, ma in realtà questa scelta si unisce anche alla mia passione per i tacchi alti, li indosso tutti i giorni!
A livello personale, un accessorio che non manca mai quando esci da casa? “La mia borsa”.
Ti abbiamo conosciuta guardando il programma TV <<Detto&Fatto>> su Rai2. Tu hai presentato la tua mini collezione che ha avuto come file rouge il latex. Come ti sei avvicinata a questo materiale che rimanda alla sensualità e non solo? “Il primo avvicinamento a questo materiale è avvenuto durante il secondo anno di Accademia, quando dovevamo realizzare una collezione ispirata ad una subcultura e io avevo scelto quella Fetish unita alla realtà dei Teddy Boys. Da lì sono venuta a conoscenza del latex che avevo già visto indossare da molte celebrities e successivamente, la mia insegnate mi volle lanciare la sfida di affrontare il latex nella tesi finale e per il progetto della sfilata e così nacque Floreal Plastic Allure”.
Perché il latex manda messaggi molto importanti alla sfera sessuale della persona? “Il latex è un materiale particolare, è considerato una second skin, per l’estrema aderenza e lucentezza. Manda messaggi molto importanti riguardo la sfera sessuale perché abbraccia completamente le forme del corpo e le esalta all’ennesima potenza ed è adeguato alla sfera erotica”.
Quando potremo vedere la prossima collezione? “A brevissimo, quest’inverno verrà presentata con materiali più classici come il raso e il tulle.
I tuoi capi dove possono essere visti ed eventualmente acquistati? “Attualmente su instagram, però a breve aprirò il mio sito web, dove saranno pubblicizzate tutte le info”.
In ordine di preferenza quali sono i tuoi Social preferiti?
“Instagram
Youtube
Facebook
Che cosa significa inseguire un sogno per te? “Inseguire un sogno per me significa non arrendersi mai, anche quando hai tutto il mondo contro, ma continuare e credere in ciò che si fa fino all’ultimo”.
Ultima domanda, sogno nel cassetto che desideri realizzare? “Vorrei un giorno diventare la Creative Director di qualche importante Maison e poi aprire il mio Atelier”.

Bruno Angelo Porcellana

Fotografie fornite da Federica Carella – I diritti appartengono Gabriele Dylan De Simone Agostino Domanico
Tutti i diritti riservati © 2019 – Email: nonsolomodanews@gmail.com

 

Biografia di Federica Carella

Nata e cresciuta a Roma, una città straordinaria fonte continua di ispirazione, nel quartiere Eur, moderno e innovativo. La sua famiglia fin da sempre è stata un perno centrale all’interno della sua vita: sua madre è stata la prima a credere in lei, a motivarla e a supportarla nel progetto di diventare stilista, soprattutto nella fase di transizione che per lei è stata molto complicata del liceo, dove da una parte aveva la stragrande maggioranza delle persone contro che asserivano che riuscire ad entrare nel mondo della moda fosse complesso e soprattutto quello che più la feriva era la loro superficialità nel giudicare una, a suo parere, fra le arti più belle e creative. Sono stati anni difficili quelli prima di iscriversi in accademia, perché frequentava un liceo scientifico dove non si era trovata bene per svariati motivi a partire proprio dall’appiattimento generale delle passioni in virtù di quella che sarebbe potuta divenire una carriera scientifica o tecnica. Non vedeva l’ora di concludere quella fase della sua vita, che nonostante fosse stata ostica e sfavorevole le è servita tantissimo per rafforzare il suo carattere e soprattutto per capire realmente cosa volesse fare e chi sarebbe potuta diventare un domani. Ancora oggi combatte per affermarsi e come dichiara lei, “lo farò ogni singolo giorno della mia vita”. L’ultimo anno del liceo è stato cruciale perché era l’anno in cui grazie ai grandi sacrifici di sua madre si è potuta iscrivere all’Accademia Italiana Arte Moda e Design di Roma e questo per lei è stata la gioia più grande, soprattutto a seguito della vincita della borsa di studio che le aveva riempito ancor di più di felicità e soddisfazione, a maggior ragione del fatto che era contenta di esser riuscita a sollevare, almeno di una piccola cifra, la sua famiglia dal costo elevato della retta annuale. Iniziata finalmente l’accademia, una delle esperienze più belle fatte finora, dove è potuta entrare in contatto con molti insegnanti capaci e preparati e con un ottimo piano di studi mirato alla preparazione pratica e teorica, in cui ogni studente era seguito costantemente e spronato a realizzare collezioni dove potesse emergere la sua personalità e volte alla presentazione presso sfilate nella settimana della moda di Roma. Sono stati tre anni straordinari, dove ha imparato dal nulla a creare, a esprimere se stessa e le sue capacità, costantemente stimolata a dare il meglio e sempre di più, a superare le paure e i limiti che fino a prima aveva. Ilenia e Roberto, sono stati due tra i tanti docenti molto capaci, che deve ringraziare di più, perché l’hanno aiutata crescere, a scoprire chi fosse realmente e soprattutto quale fosse il suo stile; i loro preziosi consigli e le loro sfide, l’ultima quella di realizzare una collezione di Haute Couture con il latex, sono stati cruciali perché le hanno permesso fin dall’inizio di esprimere la sua voglia di distinguersi da tutti gli altri, di fare la differenza e di aggiungere quel qualcosa in più. Ogni anno infatti aumentava la consapevolezza di se stessa, di chi fosse realmente e di chi sarebbe diventata, l’ultimo dei tre anni però è stato quello più importante e fondamentale per lei , perché segnava l’ anno della laurea, della presentazione di una collezione di quattro abiti interamente realizzati e insieme della creazione di un portfolio personale unito ad una tesi progettuale. All’inizio di dicembre 2019, doveva comunicare in segreteria la scelta del tema della tesi e questo per lei è stato complicato, perché nonostante dall’anno precedente la sua insegnante le avesse proposto di affrontare la nobilitazione del latex, ancora non era certa di volerlo trattare, perché un po’ la imbarazzava e fondamentalmente non era semplice analizzare il mondo così di nicchia che era ancorato a questo materiale, ossia quello fetish. Di fatti inizialmente provò a trovare altre tematiche, ma con il passare dei giorni vedeva che erano tutte banali e poco stimolanti, così una volta per tutte decise di assumersi il rischio e di accettare la sfida della sua insegnante di trattare il latex. Così iniziò a leggere libri e a fare ricerche per scrivere la sua tesi il cui titolo sarebbe poi divenuto: “La Nobilitazione del latex: dall’immaginario comune alla Haute Couture” e piano piano iniziò a scoprire quanto fosse antica e interessante, soprattutto a livello culturale, letterario, filosofico e psicologico l’origine del feticismo, della sensualità e dell’erotismo. Di fatti all’interno della tesi ha voluto creare un percorso culturale iniziale che abbracciasse non solo la moda ma tutta la cultura e l’arte, per poi giungere all’analisi attuale dell’uso di questo materiale all’interno delle grandi maison d’alta moda e per concludere in fine con la presentazione del suo progetto, consistente appunto della sua collezione, dove ha voluto unire e celebrare il binomio pizzo floreale e latex, che rispettivamente rappresentano l’eleganza sublime della natura e la sensualità dell’essere donna, il tutto esaltato da forme più sofisticate ed eleganti, declinate con colori pastello dalle tonalità chiare e simili a quelle dei fiori più delicati. Realizzare la collezione non fu per nulla semplice, in quanto la scelta di tessuti così diversi come il pizzo ricamato e il latex, richiedeva molta attenzione e cura, anche lo stesso abbinamento dei colori non era semplice, infatti decise di abbinarli principalmente per tonalità simili o nel caso di un abito, per contrasto. Il latex stesso veniva dall’Inghilterra, in quanto in Italia ancora non si commercia, ed è estremamente difficile da lavorare, perché generalmente nella creazione di abiti viene incollato tramite prodotti specifici, però con accortezza può essere anche cucito. Tutto il progetto infatti richiese tempo, sia per il taglio e le rifiniture del pizzo degli abiti, dove poi sono stati ulteriormente aggiunti a mano ricami nelle parti più delicate, sia per l’accostamento sartoriale con il latex che essendo gomma presenta numerose difficoltà. Nonostante tutto questo, è stato per lei il suo primo progetto ed è contenta di essere riuscita a portarlo a termine nel miglior modo possibile, ma la soddisfazione più grande per lei è stata vedere sfilare la collezione prima per Altaroma e poi successivamente per il programma Detto Fatto su Rai 2 in diretta nazionale, un’ emozione unica e straordinaria.

“L’apprezzamento delle persone rimane però la soddisfazione più grande, sentire l’appoggio e il supporto di chi vede e tuoi abiti e li apprezza ti stimola a dare di più ed è il motore che spinge stilisti e artisti a dare il meglio di sé”.

 

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