Interviste Modelle

Chiara Bruno, essere modella al tempo del coronavirus

Chiara Bruno

Chiara Bruno è una giovanissima modella  e studentessa universitaria che Nonsolomodanews ha già avuto il piacere di intervistare e realizzare un servizio fotografico la scorsa estate in quel di Palinuro (SA).  Il coronavirus ha fermato tutte le attività in corso e per questo motivo abbiamo chiesto a Chiara di concederci un’altra intervista per capire come trascorre una modella e studentessa universitaria il lockdown. Ringraziamo Chiara per averci incontrato nuovamente, anche se a distanza, e auguriamo ai nostri lettori buona lettura.

Ciao, ben ritrovata. Noi abbiamo avuto la possibilità di intervistarti tempo fa (qui si può leggere l’intervista) e adesso ti trovi a casa ma non stai con le mani in mano. Ci racconti che cosa hai fatto e cosa stai facendo nel mondo della moda? “Ciao Bruno, è un piacere risentirti. Da marzo lavorare come modella è diventato praticamente impossibile, sia per le freelance sia per le modelle professioniste. Tutto chiuso. A febbraio ho preso un piccolo periodo di <<pausa>> preparandomi per lavorare con un’agenzia molto più seria e di qualità, poiché quella precedente mi ha causato grossi problemi. Avrei dovuto iniziare a marzo, ma non c’è stata possibilità. Ora sto aspettando di essere contattata per lavorare il prima possibile”.

Ciao, come stai affrontando la quarantena da Covid-19? “Studio e sport. Non mi piace stare ferma, quindi almeno cerco di fare un paio d’ore d’attività motoria al giorno”.

Quale idea ti sei fatta in merito alla emergenza sanitaria? “Sono una studentessa di Farmacia, quindi non mi sono allarmata più di tanto della situazione che stiamo vivendo. Non perché non sia grave, anzi, ma ci sono malattie molto più difficili da gestire, capire e curare. Tra un po’ il virus sarà solo un lontano ricordo, uscirà il vaccino e si tornerà alla vita di tutti i giorni. I tumori e le malattie cardiovascolari restano le prime cause di morte al giorno d’oggi. Ci sono stati molti decessi inizialmente perché è una “nuova malattia” e ha bisogno di essere studiata, ma non perché sia effettivamente letale”.

Con chi stai condividendo l’esperienza? “Amici, familiari e chi mi segue sui social. Mi sorprende sempre di più quanto i social stiano diventando importanti.
Non sono mai stata una persona “social”, è un mezzo che ho scoperto con la passione per la moda. Ormai è un anno che ho Instagram e mi sono sorpresa di come in questo periodo di emergenza abbia raddoppiato i seguaci”.

Pensi che questa condizione possa mettere in discussione la salute mentale delle persone?
“Sì, perché il virus ha portato una profonda crisi economica e sociale. C’è chi è forte e riesce a vedere del positivo nel negativo e chi no”.

Come si svolge la tua giornata tipo ora? “Molto statica. Colazione, studio, pranzo, studio, attività fisica, cena e dormo. Ovviamente di tanto in tanto aggiungo qualcosa di carino da fare. Sto iniziando a provare autoscatti, è una cosa davvero carina. Credo lo farò molto più spesso”.

Pensi che i provvedimenti del Governo siano sufficienti per affrontare l’emergenza? “Sì, forse sono anche troppo duri”.

Tu quando ti muovi da casa indossi sempre con mascherina e guanti? “Sì, ovviamente. Per me non è un problema, li uso sempre in laboratorio”.

Chi fa la spesa? “Mio padre”.

La gente che incontri è disciplinata nel rispettare il distanziamento sociale? “Sinceramente sono uscita davvero poco, massimo un paio di volte. Giusto alcuni non indossavano la mascherina, ma ho sempre mantenuto le distanze. Abito comunque in una piccola città, non ci sono stati neanche così tanti casi”.

Come si sono modificati i rapporti con le altre persone? “Tutto social. In realtà noto anche una minor voglia di sentirsi telefonicamente.
Non c’è molto da raccontare e la noia, l’ansia e lo stress sembrano aver preso il sopravvento”.

Tu ti stai specializzando per diventare una personal trainer per il fitness, rispetto ai tempi pre corona virus, oltre al fatto di non potersi muovere da casa, che cosa ti manca? “In realtà più che personal trainer per il fitness mi sto documentando ancora più di prima sui virus e aggiorno anche chi mi segue. In questo periodo ho scelto di studiare biologia molecolare, che mi permette di analizzare e affrontare problematiche connesse allo sviluppo di malattie infettive causate da batteri, funghi patogeni e virus nell’uomo. L’esame successivo è microbiologia, concentrato ancora di più sui virus, quindi diciamo che questo periodo mi ha un po’ ispirata.  Ho iniziato anche a comprare mensilmente Focus, un’ottima rivista scientifica che consiglio a tutti, e condivido gli articoli più interessanti su Instagram. Si aprono bei dibattiti ogni volta.

Come ti informi dell’evolvere della pandemia? “Ascolto il Telegiornale e ho un app del cellulare che m’informa di tutte le notizie”.

Hai paura e se si, di che cosa in modo particolare? “Come ho già detto, no”.

Come sei normalmente di carattere? “Una ragazza molto emotiva, ma lo studio mi ha fortificata un po’. Probabilmente qualche anno fa la questione virus mi avrebbe allarmata molto di più, ora sono preoccupata per il lavoro e lo studio. Oltre allo stop lavorativo ho vissuto lo stesso in ambito universitario, perché ogni semestre ho corsi in laboratorio e in questi mesi ho dovuto appendere anche il camice”.

Come si sta modificando il tuo umore con il passare del tempo? “Ammetto di essere diventata irritabile anche a me stessa”.

Condividere spazi e non poter fare le cose che normalmente facevi prima, che cosa ti manca di più? “Viaggiare. Ho una famiglia molto numerosa. Sono la prima di quattro figli e l’ultimo ha nove anni. In questo periodo abbiamo avuto problemi e si sono accodati in casa anche i nonni. Quindi da sei siamo passati a otto. Abbiamo una casa grande, però ero abituata spesso a star via anche per più di una settimana in albergo e sola ogni mese. Quindi prendevo un po’ d’aria, oppure ero in giro o all’università fino a tardi. Ora tutti fanno lezioni online e nessuno esce.  Tra i piccoli i litigi sono aumentati e lo stress è triplicato. È un po’ una convivenza forzata”.

Come fai a stare in contatto in modo particolare con i tuoi amici? “Tra chiamate, messaggi e videochiamate. Non c’è altro modo”.

Ultima domanda, che cosa vuoi dire alle persone che in questo momento, a rischio della loro incolumità fisica, oltre al personale sanitario, stanno lavorando permettendo all’Italia di andare avanti anche se a scartamento ridotto? “Di continuare così e non farsi assalire dalla paura”.

Bruno Angelo Porcellana 

Le fotografie sono state fornite da Chiara Bruno I credits delle fotografie appartengono ai relativi fotografi
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