Compleanno importante per una manifestazione che non ha mai smesso di guardare il futuro, fotografandone le tendenze
Milano, Sala Borsa, 2006. Per la prima volta arriva a Milano, una rassegna che vuole concentrare in un unico luogo il meglio della produzione enogastronomica italiana. Sono passati vent’anni e, in mezzo, un mondo. Nel 2006 non era ancora stata inaugurata Eataly a Torino (nascerà nel 2007), Carlo Cracco era ancora un giovane cuoco promettente (MasterChef nascerà 5 anni più tardi) e per l’Expo2015 ci sarebbe voluto quasi un decennio. Eppure quella scelta, la Sala Borsa di Milano, nasce già con una storia alle spalle, che risale al 2000, quando il “Salotto di Papillon” prende vita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Ma la manifestazione milanese cambia qualcosa di fondamentale: apre le porte a una visione nazionale del gusto e all’idea di non dover solo fotografare, ma anticipare. Quel primo appuntamento vede la partecipazione di Bottura, Cracco e Scabin, a segnare un momento storico: la nascita della Nuova Cucina Italiana (immortalata nella foto d’apertura). Pochi anni dopo quegli stessi chef sarebbero assurti alle cronache mondiali del gusto. E poi ancora il 2007 con la prima edizione all’Hotel Melià e la fotografia di un fenomeno, la birra artigianale, che di lì a poco avrebbe cambiato il panorama nazionale. Gli anni successivi sono un susseguirsi di innovazioni e attenzioni alle nuove tendenze. Nel 2008, si promuovono le De.Co. (Denominazioni Comunali), mentre nel 2009 si mettono in luce le “professioni del futuro” con la “latteria del futuro” e la “panetteria da ascolto”, esempi di negozi ibridi che oggi popolano le piazze.
Nel 2010 viene lanciata “L’idea del cavolo” (titolo di un articolo del Corriere della sera che parla della nostra iniziativa di adottare i negozi di montagna, da parte dei negozi di città). Nel 2012 è l’anno della “pizza gourmet” grazie a Petra e a Simone Padoan. Golosaria cresce, cambia location per accogliere un pubblico sempre più vasto: dal Palazzo del Ghiaccio a Superstudio Più dove viene lanciato il movimento di appassionati del barbecue, cui seguiranno ben due libri editi dalla nostra casa editrice. Il 2015 segna l’arrivo al Mi.Co. – Milano Congressi e la connessione con Expo, oltre al debutto della guida Gatti Massobrio Taccuino dei ristoranti d’Italia che diventerà Il Golosario Ristoranti e nel 2023 sarà affiancato al Golosario Wine Tour.
L’attenzione ai temi sociali e all’innovazione continua: nel 2018 si firma il “Manifesto della bottega italiana” e nel 2019 si esplora il tema “Il cibo che ci cambia“. Il 2020, segnato dalla pandemia, vede l’evento milanese svolgersi in forma digitale per lanciare un messaggio di fiducia a un mondo, quello dell’enogastronomia e della ristorazione messo a dura prova dal lockdown e dal distanziamento obbligatorio. Dopo il ritorno in presenza, le edizioni recenti hanno esplorato temi come la “colleganza” (2021) e la “distinzione” (2022). Nel 2023, la rassegna si concentra sul binomio “Tradizione è Innovazione“.
Il 2024 segna un nuovo passaggio, con lo spostamento nella nuova e più grande sede di Fiera Milano Rho, per celebrare i “Territori, identità e futuro“. Un percorso di vent’anni, dal salotto iniziale alla grande fiera, sempre all’insegna del Gusto della Contemporaneità. Tutto questo sarà evocato da una mostra fotografica che racconterà i vent’anni dentro al Gusto.
Comunicato Stampa
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