Interviste Suicide Girl

Slim, un tatuaggio non basta per essere una Suicide Girl

Emanuela Slim

Emanuela Slim

Nonsolomodanews presenta ai propri lettori la Suicide Girl  Slim. Abbiamo conosciuto Slim in quanto in coppia con un’altra SG, Malah, durante il programma televisivo i <<Sorci Verdi>> condotto da J-AX e andato in onda su RAI2 nelle scorse settimane. Un’intervista a tutto campo che ci ha permesso di conoscere una SG da un punto di vista molto differente e di sfatare molti luoghi comuni che si hanno sulle SG quando non si hanno conoscenze approfondite. Grazie a Slim per averci permesso di entrare nel suo mondo e auguriamo ai lettori di Nonsolomodanews buona lettura.

Ciao Slim, benvenuta su Nonsolomodanews. Ci racconti l’origine del tuo nome? “Ciao! Grazie mille per avermi dato l’occasione di raccontarmi a voi! Adoro questa domanda, anche se mi viene fatta spesso. Slim non sta per -magra-, non si riferisce nemmeno al tipo di cartine o modello di jeans… Sono cresciuta ascoltando Eminem. Tanti anni fa, lui usava avere un alter-ego dal carattere cattivo e sfrontato. Il suo alter-ego si chiamava Slim Shady. Da quel momento, decisi di chiamarmi Slim”.

Quali sono le tue misure? “L’ultima volta che ho misurato il tutto, erano 90-63-90. Oscilleranno di quei 2-3cm! L’unica cosa che non cambia mai, ahime, è l’altezza! ahahah

Tu sei una Suicide Girl dal 2009, quando hai aderito alla comunità fondata nel 2001 da parte di Sean Suhl (Sean) e Selena Mooney (Missy Suicide) avresti mai pensato di avere più di 5000 (5404) persone che ti seguono sul sito professionale? “Correggo subito: lo sono dal 2014. La data riportata sul sito (2009) è praticamente l’anno in cui avevo inviato la mia application per propormi a SG. Non sono una persona che vive pensando ai vari like su siti e social. Certo, sapere che qualcuno apprezza quello che fai o semplicemente ti segue, è assolutamente piacevole. Sono grata a tante persone. Ogni singolo like, è una persona diversa che a suo modo mi sostiene”.

La comunità Suicide ha come obiettivo quello di mostrare belle ragazze punk non vestite e restituire alle donne il controllo della propria sessualità. Quali sono gli step per diventare una suicide? “SG nasce come sito dedicato alla bellezza alternativa, quindi qualsiasi -genere-, se vogliamo mettere delle etichette, di ragazza è la benvenuta.  Riassumendo… Bisogna inviare la propria application tramite il modulo di iscrizione come modella presente sul sito, attendere la mail di approvazione e una volta ricevuta, inviare il proprio set scattato esclusivamente per sg(40-60 foto). Una volta inviato il set, se accettato, sarà in queue per alcuni mesi. Trascorsi questi mesi, il set sarà finalmente visibile in member review (Questo è lo step in cui si diventa Hopeful). Si diventa SG nel momento in cui, per la prima volta, un tuo set viene selezionato per la front page del sito come Set Of The Day.  Mi sono dilungata…scusate… Ma mi sono resa conto che ripete queste info non è mai abbastanza! ahahah Tante ragazze ci chiedono ogni giorno come fare a diventare SG ma non hanno minimamente idea di come si faccia e, soprattutto, di cosa sia… Per esempio, sfato un mito: noi SG siamo nude nelle foto finali dei nostri set! Lo sapevate? ahahah E’ molto importante leggere le faq riportate sul sito! Fatelo vi prego!”.

Siamo sicuri che non basti qualche tatuaggio o piercing per essere una SG, dunque, quali sono le caratteristiche che ti contraddistinguono rispetto alle altre modelle e fotomodelle? “Ho scattato il primo set per sg quando l’unico tattoo ben visibile che avevo era quello sulla coscia destra…quindi ero ancora abbastanza pelle candida…ma il mio set è piaciuto e ora sono qui! Sinceramente, credo di essere diversa da chiunque, come qualsiasi altra ragazza lo è a sua volta. Tutte abbiamo qualcosa di diverso, fisicamente o caratterialmente, che viene fuori in foto”.

Ci racconti la tua esperienza? “Ero ancora minorenne quando scoprì il sito. Ci passavo le notti! Sono sempre stata appassionata di fotografia, e mi affascinava vedere queste ragazze ai miei occhi diverse. Poi arrivarono le prime italiane sul sito…e in quel momento mi si accese il cervello! Diventai maggiorenne nel 2007, ma non avevo mai posato prima. Avevo paura e soprattutto, il fatto di non avere tattoo (una persona che conoscevo mi ripeteva, in malo modo, che non era proprio il caso visto che non avevo minimamente inchiostro sulla pelle…) mi frenava tantissimo. Poi un giorno trovai un sito italiano, pieno di foto di ragazze pin up, molto meno spinto e professionale di SG e decisi di iniziare a posare proprio sfruttando questo sito. Da quel giorno iniziai a posare MA mi decisi ad inviare l’application a SG solo due anni dopo, nel 2009. SG accettò subito la mia candidatura ma ero ancora piena di paure, pur avendo ormai capito come funzionava il tutto. E l’anno scorso, finalmente, decisi di contattare Albertine per scattare il primo set. Set che mi fece diventare suicide il 10 Novembre 2014”.

Recentemente ti abbiamo vista nel programma di J-AX i <<Sorci Verdi>> in onda in queste settimane su RAI2 insieme a Malah. Ci racconti la tua esperienza di distributrice di popcorn nel programma di J-AX e il rapporto con Malah (Martina Roggiani)? “Ho conosciuto Malah grazie a SG e mi ci sono trovata benissimo da subito! Sorci Verdi è stata una bellissima esperienza. Prima volta in uno studio televisivo, non sapere in quale video guardare, non capire determinati termini…ahahah inizialmente è stato un po un delirio su questi punti di vista, ma sono bastate poche prove per capire il meccanismo. Ho conosciuto delle belle persone, a partire da J-Ax e gli attori. Alcune persone conosciute negli studi Rai, le sento ancora e ne sono felice. Inizialmente questa esperienza doveva essere molto più tranquilla per noi pop corn girls. Dovevamo semplicemente fare quello che fanno due pop corn girls…ma, ci è stata data sempre più visibilità e opportunità. Continuate a guardarlo ogni martedì alle 23:30 su Rai Due e lo scoprirete!!”.

Quando hai iniziato a fare la fotomodella e a posare? “Ottobre del 2007. Era il mio primo shooting che ho accennato due domande fa. Sul pin up, topless e, udite udite, con fotografa donna! ahah”.

Cosa significa essere una modella suicide “Credo che ultimamente si stia troppo etichettando la cosa e ormai c’è anche il genere fotografico denominato suicide. Quasi tutte le ragazze presenti su SG, usano sui loro svariati social la sigla -sg- o -suicide- affianco il loro nome, me compresa. Certo, lo facciamo per un richiamo al sito, ma per quanto SG possa essere un trampolino di lancio e di visibilità, tutto quello che c’è attorno ce lo costruiamo noi. Personalmente, essere suicide, è stato il raggiungimento di qualcosa che mi ero prefissato. Qualcosa che mi è sempre piaciuto”.

Come sei di carattere? “Credo di essere la persona più asociale e rompiscatole presente sulla faccia della terra. Le mie origini salentine non mentono e il mio carattere forte si fa sentire sempre, anche quando mi isolo da chiunque”.

Sei una persona curiosa? “Dipende! Diciamo che sono una persona alla quale non interessano i gossip altrui, ecco”.

Ti ricordi la prima volta che hai posato? “Si. Ricordo che la fotografa mi guidava passo per passo e ero tesissima ma soddisfatta”.

Quali sono le tue sensazioni quando vieni fotografata? Ce le vuoi raccontare? “Cervello vuoto, completamente. Di conseguenza, tranquillità”.

Quali sono i tuoi i generi fotografici? “Poso dal ritratto al nudo artistico. Non si direbbe ma preferisco generi affini al ritratto piuttosto che il nudo!”.

Qual è il capo di vestiario che ami di più e quello di meno?  “Amo la comodità dei leggins. Odio le gonne!”.

Hai un progetto fotografico che ti piacerebbe realizzare e se si,  perché? “Io sono sempre aperta a nuove idee, e qualsiasi cosa di blasfemità è la benvenuta!”.

Sei smartphone dipendente? “No, ma non potrei viverci senza. Lo ammetto!

Pensi che siano utili o li consideri dei perditempo? “Per una persona che deve sempre star dietro a mail e social…beh, sono utile a loro modo!”.

Se ti dovessi spostare di città, dove vorresti andare a vivere? “Le mie opzioni erano Milano o Roma. Ho scelto Milano. Sono spesso a Roma per lavoro ma non ricambierei mai città. Milano”.

Sogni nel cassetto che desideri realizzare? “Mi basta continuare a lavorare. Non sono una gran sognatrice”.

Per te, essere una Suicide Girl è uno stile di vita o anche un lavoro? “Non ho mai visto SG come uno stile di vita. Siamo tatuate come tante altre ragazze che non sono SG. Siamo modelle come tante altre ragazze che non sono SG. E’ un lavoro e un piacere che fa parte della nostra vita!”.

Grazie!

Grazie a voi!!!

Bruno Angelo Porcellana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le fotografie sono state fornite da Emanuela Slim
I credits delle fotografie appartengono ai relativi fotografi
Tutti i diritti riservati © 2015– Email: nonsolomodanews@nonsolomodanews.it

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